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4 Creare contenuti per il web - Andrea Giachetti

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Immagine scura<br />

Contenuti multimediali: codifica ed elaborazione 111<br />

Immagine abbastanza chiara<br />

Immagine con basso contrasto Immagine chiara saturata<br />

Figura 56: L'istogramma appare molto diverso in caso di immagini chiare, scure, poco o molto<br />

contrastate.<br />

vanno da 0 (nero) a 255 (bianco). Per capire come l'immagine sfrutti <strong>il</strong> range dinamico<br />

possiamo osservarne l'istogramma: cioè la funzione che rappresenta l'occorrenza dei valori di<br />

grigio (<strong>per</strong> le immagini a colori si possono osservare gli stessi grafici <strong>per</strong> le varie componenti di<br />

colore o <strong>per</strong> la luminosità). In Figura 55 vediamo un esempio: in quasi tutti i programmi di<br />

elaborazione immagini gli istogrammi sono rappresentati con un grafico a barre come quello ivi<br />

<strong>il</strong>lustrato. Dall'istogramma possiamo capire se <strong>il</strong> range dinamico è ben sfruttato, se l'immagine<br />

ha un buon contrasto, se è molto chiara o molto scura ed eventualmente applicare le opportune<br />

trasformazioni del colore ut<strong>il</strong>i a migliorarne la qualità <strong>per</strong>cepita. In Figura 56 sono visib<strong>il</strong>i<br />

alcune immagini di differente qualità e gli istogrammi associati. Per rendere visivamente più<br />

efficaci le immagini si può quindi o<strong>per</strong>are una trasformazione del colore. In genere la<br />

trasformazione sarà una funzione che map<strong>per</strong>à <strong>il</strong> livello originale in un nuovo valore. Ad<br />

esempio se la funzione mappa linearmente tra <strong>il</strong> minimo e <strong>il</strong> massimo valore rappresentato<br />

nell'istogramma ottengo una funzione che fa <strong>il</strong> cosiddetto “stretching” del contrasto, ottenendo<br />

un'immagine molto più contrastata e gradevole (Figura 57). I programmi di fotoritocco<br />

implementano anche un metodo di esaltazione del contrasto detto histogram equalization che<br />

calcola la funzione di trasformazione del colore ottimale <strong>per</strong> cercare di sfruttare al massimo <strong>il</strong><br />

range dinamico. Le trasformazioni della colormap possono poi essere del tutto arbitrarie. Ad<br />

esempio è usuale in medicina, ma anche nella visualizzazione scientifica, rappresentare le<br />

immagini con i cosiddetti “falsi colori”, cioè facendo corrispondere a determinati intervalli di<br />

grigio delle tonalità di colore differenti <strong>per</strong> evidenziare determinate strutture. I programmi di<br />

grafica offrono ampia libertà di applicare colormap predefinite, molte delle quali sono tipiche<br />

<strong>per</strong> alcune applicazioni (ad esempio un campo di tem<strong>per</strong>ature sarà ben rappresentato con i<br />

valori alti in tinte tendenti al rosso e quelli bassi in tinte tendenti all'azzurro). In generale le<br />

trasformazioni globali si applicheranno anche alle immagini già in origine a colori. Qui<br />

ovviamente la cosa è un po' più complicata, visto che <strong>il</strong> dato non ha un'unica componente, ma<br />

tre differenti (rosso, verde e blu). Possiamo analizzare l'istogramma e modificare singolarmente<br />

ciascuna componente, ma questo significherebbe alterare la tinta dei pixel.

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