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4 Creare contenuti per il web - Andrea Giachetti

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66<br />

Gli elementi definiscono <strong>il</strong> “significato” da attribuire alle varie sezioni del testo (ad esempio che<br />

una parte corrisponde a un titolo, una a una tabella, ecc.). Ogni elemento è contraddistinto da un<br />

cosiddetto “tag” di a<strong>per</strong>tura, con <strong>il</strong> nome dell'elemento circondato dai simboli < e >, ad esempio<br />

e da un corrispondente tag di chiusura, identico a parte <strong>il</strong> simbolo “/”, es. .<br />

Tutto ciò che è compreso tra i due tag (testo o altri elementi) viene interpretato come facente<br />

parte della struttura indicata dal nome.<br />

All'interno del tag di a<strong>per</strong>tura, si possono indicare eventuali attributi e valori che possono<br />

caratterizzare l'elemento (es. dimensione di una tabella, indirizzo di un collegamento<br />

i<strong>per</strong>testuale, URL di un immagine da inserire, ecc.). Vedremo meglio in seguito la sintassi, ma<br />

in pratica ogni elemento è caratterizzato da un insieme ben definito di attributi che possono<br />

assumere soltanto determinati valori.<br />

Non tutti gli elementi da marcare, <strong>per</strong>ò, implicano la presenza di testo o altri elementi<br />

all'interno, esistono anche i cosiddetti “elementi vuoti”, come <strong>per</strong> esempio “img”, che contiene<br />

attributi e valori che indicano f<strong>il</strong>e e formattazione di un immagine da inserire e non include<br />

testo:<br />

<br />

Nel primo HTML gli elementi vuoti avevano solo <strong>il</strong> tag di a<strong>per</strong>tura e non quello di chiusura. In<br />

XHTML la chiusura dei tag è invece obbligatoria, e deve essere effettuata scrivendo<br />

esplicitamente <strong>il</strong> tag di chiusura () o ut<strong>il</strong>izzando la forma abbreviata<br />

equivalente , come nell'esempio sopra.<br />

Un altra regola resa più rigorosa in XHTML è quella relativa all'annidamento: teoricamente se<br />

un tag si apre all'interno di un altro, vuol dire che è in relazione di discendenza da esso<br />

(“figlio”) e deve essere del tutto contenuto in esso, quindi <strong>il</strong> tag di chiusura del figlio deve<br />

essere inserito prima di quello del padre. HTML tuttavia tollerava annidamenti scorretti, del<br />

tutto proibiti in XHTML. Altre differenze tra HTML e XHTML sono l'obbligo in XHTML di<br />

ut<strong>il</strong>izzare le lettere minuscole <strong>per</strong> i nomi degli attributi (, non !), l'obbligo<br />

delle virgolette <strong>per</strong> i valori degli attributi, l'obbligo di inserire un valore <strong>per</strong> ogni attributo (cosa<br />

non necessaria in HTML, ove si potevano avere casi come test).<br />

Al di là delle lievi variazioni e della differente rigidità sintattica, l'ut<strong>il</strong>izzo dei principali<br />

elementi è sostanzialmente invariato nelle ultime versioni di HTML e XHTML.<br />

Gli elementi di (X)HTML possono essere inline o block-level. Gli elementi inline denotano<br />

oggetti che si inseriscono all'interno del flusso del testo (senza andare a capo) e devono quindi<br />

contenere all'interno solo testo od altri elementi inline, come (testo enfatizzato) e<br />

<strong>il</strong> già visto :<br />

...pippo......<br />

Gli elementi block-level invece denotano oggetti a sé stanti, separati dal flusso del testo, che in<br />

assenza di opzioni di posizionamento vengono separati andando a capo prima e dopo, es.:<br />

(paragrafo), (divisione di testo), (tabella)<br />

ecc. Una categoria a parte di elementi riguarda le liste, che si comportano in modo particolare e

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