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4 Creare contenuti per il web - Andrea Giachetti

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Contenuti multimediali: codifica ed elaborazione 119<br />

esempio <strong>il</strong> taglio e <strong>il</strong> copia e incolla: come <strong>per</strong> testo si può selezionare una porzione audio allo<br />

scopo di rimuoverla, riprodurla, sostituirla, effettuando eventuali o<strong>per</strong>azioni di missaggio o<br />

dissolvenza (crossfading).<br />

E' anche possib<strong>il</strong>e effettuare un resampling, cioè ridefinire <strong>il</strong> tasso di campionamento di un<br />

segnale, ma anche variare <strong>il</strong> range dinamico, o o<strong>per</strong>are un f<strong>il</strong>traggio, ad esempio con <strong>il</strong> f<strong>il</strong>tro<br />

passa basso che elimina le alte frequenze, <strong>il</strong> passa-alto (che elimina le basse), o <strong>il</strong> passa banda<br />

(che preserva solo le frequenze di interesse). Per migliorare la qualità dei propri podcast si<br />

possono poi applicare opportune procedure di riduzione del rumore o di eliminazione dei click.<br />

Se si vuole rendere più alto o più basso <strong>il</strong> suono della propria voce, si può anche applicare <strong>il</strong><br />

cosiddetto cambio del pitch, che sposta la frequenza dominante del segnale lasciando inalterata<br />

la durata dei suoni.<br />

Il risultato delle elaborazioni può poi essere esportato in f<strong>il</strong>e di vario formato, controllandone i<br />

parametri di qualità e compressione.<br />

Una buona norma <strong>per</strong> generare podcast di lezioni o discorsi ottimali <strong>per</strong> la distribuzione in rete<br />

è quella di controllare i parametri di campionamento (<strong>per</strong> la voce è sufficiente anche a 11 Khz),<br />

e compressione. Nei menu viene proposta la scelta tra vari bitrate, cioè memoria occupata <strong>per</strong><br />

secondo espresso generalmente in Kbit/s: <strong>per</strong> la voce bastano tassi molto bassi (es. 16 Kb/s),<br />

mentre <strong>per</strong> la musica occorre almeno su<strong>per</strong>are i 128 <strong>per</strong> avere una resa appena accettab<strong>il</strong>e.<br />

Oltre ai programmi di elaborazione dell'audio digitale, esistono poi i software musicali, <strong>per</strong><br />

esempio i cosiddetti sequencer, ut<strong>il</strong>i <strong>per</strong> la composizione assistita di partiture musicali che<br />

possono essere poi salvate nel formato MIDI. Anche in questo caso esistono buone soluzioni<br />

open source, anche se in genere non confrontab<strong>il</strong>i con gli strumenti professionali più diffusi<br />

(Cubase, Pro Tools).<br />

5.6 Video digitale<br />

Come <strong>per</strong> <strong>il</strong> video analogico, l'effetto del movimento nei f<strong>il</strong>mati digitali è creato da una<br />

sequenza temporale di immagini statiche (frames). Il fenomeno della <strong>per</strong>sistenza delle immagini<br />

sulla retina fornisce quindi all'utente l'<strong>il</strong>lusione del movimento.<br />

Il cervello riesce ad “acquisire” una nuova immagine ogni circa 1/10 di secondo (frequenza di<br />

fusione), <strong>per</strong>tanto la sequenza di immagini deve presentarsi agli occhi con sufficiente velocità.<br />

La frequenza di aggiornamento dell'immagine nel video digitale, ma anche nel cinema e nella<br />

televisione analogica, prende <strong>il</strong> nome di frame rate e si misura in fotogrammi al secondo<br />

(frames <strong>per</strong> second, fps).<br />

Tanto più <strong>il</strong> frame rate sarà elevato, tanto più <strong>il</strong> movimento apparirà fluido. I primi f<strong>il</strong>m muti<br />

avevano un frame rate di 16 fps, poi passati a 24 col sonoro, gli standard televisivi classici<br />

presentano una frame rate di 25 o 30 fps, quelli della TV ad alta definizione 50-60 fps.<br />

La televisione analogica trasmette fotogrammi mediante segnali continui (segnali elettrici<br />

contenenti le informazioni sui colori, l'audio e i segnali di sincronizzazione). Per <strong>il</strong> video<br />

digitale in rete si ut<strong>il</strong>izzano ovviamente formati che codificano digitalmente i frame (inclusi,<br />

ovviamente, i segnali di sincronizzazione e controllo), aggiungendo eventualmente la traccia<br />

audio in formato compresso.<br />

Sia <strong>per</strong> <strong>il</strong> caso analogico che <strong>per</strong> <strong>il</strong> digitale, la grande mole di informazione da trasferire ha<br />

sempre creato la necessità di ridurre la dimensione di questi dati, limitando le dimensioni delle

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