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4 Creare contenuti per il web - Andrea Giachetti

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oadcast televisivo, introdotto nel 1994;<br />

Contenuti multimediali: codifica ed elaborazione 121<br />

• MPEG4: standard emergente che <strong>per</strong>mette un ulteriore aumento della capacità di<br />

compressione, particolarmente adatto allo streaming video.<br />

Da questi standard derivano gran parte delle implementazioni dei cosiddetti “codec” video cioè<br />

dei software di codifica/decodifica del segnale che sono supportati dai lettori ed inseriti nei<br />

formati di memorizzazione più diffusi.<br />

Ricordiamo che, come nel caso dell'audio, <strong>il</strong> “codec” (COmpressore-DECompressore) è un<br />

software che dice al computer con quali o<strong>per</strong>azioni matematiche deve manipolare le immagini<br />

<strong>per</strong> comprimerle e quali eseguire <strong>per</strong> visualizzare quelle compresse, <strong>il</strong> "formato" invece è una<br />

sorta di scatola che contiene <strong>il</strong> codec e lo integra con <strong>il</strong> sistema. I codec esistenti sono tantissimi<br />

al contrario dei formati.<br />

Esistono, <strong>per</strong>tanto, vari formati di f<strong>il</strong>e (DV, .avi, .wmv, flash video o .flv, real video, etc.), che<br />

possono includere vari tipi di codec propri o sv<strong>il</strong>uppati da altri, come ad esempio i noti DivX,<br />

Xvid, Ffmpeg e 3ivx, tutte implementazioni di MPEG4 part 2.<br />

I codec più efficienti sono quelli che implementano lo standard MPEG-4 Part 10 attualmente lo<br />

stato dell'arte <strong>per</strong> la compressione (adottato su XBOX 360, PlayStation Portable, iPod, Nero,<br />

Mac OS X v10.4, HD DVD/Blu-ray Disc) e anche supportato dal formato Flash video, oggi<br />

forse quello dominante in rete, adottato da YouTube, Google Video, Reuters.com, Yahoo!<br />

Video, MySpace. Come accennato in precedenza, esiste una continua evoluzione di questi<br />

codici ed una grossa battaglia commerciale tra le varie aziende <strong>per</strong> supportare diversi formati e<br />

plugin, proprietari o liberi, più o meno efficienti. Tra l'altro la battaglia <strong>per</strong> far adottare formati<br />

e plugin sui browser (o <strong>per</strong> passare a uno standard a<strong>per</strong>to come HTML5) si è estesa anche al<br />

mondo dei dispositivi portat<strong>il</strong>i (smartphone, tablet, ecc,) sui quali è altrettanto importante<br />

garantire efficienza e qualità di riproduzione video.<br />

Anche <strong>per</strong> <strong>il</strong> video possiamo in qualche modo parlare di codifica vettoriale, cioè animare<br />

sequenze di comandi di disegno invece che di immagini bitmap. In pratica si tratta di creare<br />

animazioni, cartoni animati realizzati mediante primitive di disegno, che consentono<br />

ovviamente una codifica molto più efficiente del video digitale. Il formato più diffuso <strong>per</strong> la<br />

codifica di disegni animati è <strong>il</strong> già citato Flash (.swf), che, come abbiamo visto, consente anche<br />

di includere parti interattive (e di includere tra l'altro i video bitmap nel formato Flash Video).<br />

Anche <strong>il</strong> formato .svg comunque include opzioni <strong>per</strong> la codifica del disegno animato.<br />

Distribuzione dei video in rete, streaming video<br />

Le modalità di distribuzione del video digitale sono sostanzialmente analoghe a quelle<br />

dell'audio. Possiamo anche qui cioè <strong>per</strong>mettere lo scaricamento dei f<strong>il</strong>e (magari programmato<br />

con <strong>il</strong> meccanismo del podcast) oppure gestire lo streaming includendo i f<strong>il</strong>e nelle pagine <strong>web</strong> o<br />

ut<strong>il</strong>izzando appositi protocolli e programmi client.<br />

Attraverso lo streaming video si realizza anche la cosiddetta “Internet TV”. In questo caso i<br />

pacchetti di trasmissione possono essere inviati direttamente a più indirizzi (multicast,<br />

contrapposto al comune unicast, in cui i pacchetti hanno un'unica destinazione). Questo riduce <strong>il</strong><br />

traffico sulla rete, dato che lo streaming, specie video realizzato on demand può creare un<br />

traffico notevolissimo sulla rete dato che <strong>per</strong> ogni client <strong>il</strong> server deve generare un apposito<br />

flusso indipendente di dati e se i clienti contemporanei sono molti, possono verificarsi problemi<br />

di efficienza. Anche <strong>per</strong> quanto riguarda le tecnologie di streaming l'evoluzione è continua così

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