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4 Creare contenuti per il web - Andrea Giachetti

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scopo (oltre all'ut<strong>il</strong>izzo dell'informazione nei database) è quello che si è prefisso Stephen<br />

Wolfram, che ha creato <strong>il</strong> nuovo motore di ricerca chiamato Wolfram Alpha che oltre ad<br />

ut<strong>il</strong>izzare informazioni recu<strong>per</strong>ate nei database, anziché riportare come risposta dei link ordinati<br />

<strong>per</strong> r<strong>il</strong>evanza, cerca di rispondere alla domanda posta attraverso complesse elaborazione dei dati<br />

recu<strong>per</strong>ati dalla rete. In alcuni casi <strong>il</strong> risultato è sorprendente, ma chiaramente i campi di<br />

applicazione sono <strong>per</strong> ora modesti ed <strong>il</strong> compito è notevolmente arduo.<br />

I limiti dell'indicizzazione dei motori di ricerca sono chiaramente legati, in genere, all'assenza di<br />

informazioni semantiche sui documenti accessib<strong>il</strong>i in rete. Per trasformare la mole di dati<br />

distribuita in rete in una “base di conoscenza” da cui trarre le informazioni mediante semplici<br />

richieste in linguaggio naturale, occorrerebbe rivedere la struttura dei documenti stessi,<br />

aggiungendo opportunamente etichette e relazioni strutturate tra i vari oggetti. Questa è l'idea<br />

del cosiddetto “Web semantico” proposta da Tim Berners-Lee, cioè lo stesso creatore del Web.<br />

Essa impone che i documenti online siano opportunamente associati a metadati cioè<br />

informazioni accessorie che ne determino <strong>il</strong> contesto semantico (annotazioni semantiche) e<br />

possano essere usate <strong>per</strong> creare relazioni complesse tra i documenti stessi. Il <strong>web</strong> semantico si<br />

dovrà basare su linguaggi di descrizione di documenti come XML e di opportune ontologie cioè<br />

rappresentazioni standard dei concetti e delle relazioni dei domini di interesse.<br />

Il <strong>web</strong> semantico è oggi agli albori ed è argomento di ricerca, anche se sicuramente l'uso di<br />

metainformazione e descrittori associati ai <strong>contenuti</strong> in rete è già comune ed ha già in parte<br />

mitigato i problemi relativi alla catalogazione e ricerca di documenti eterogenei. I metodi di<br />

ricerca che si usano, <strong>per</strong> esempio, all'interno di blog, social network, sistemi di condivisione di<br />

foto e video tipo Flickr, YouTube, ecc, di fatto ut<strong>il</strong>izzano come chiave <strong>per</strong> le ricerche i<br />

cosiddetti “tag” inseriti dagli utenti <strong>per</strong> “marcare” i propri <strong>contenuti</strong>.<br />

L'etichettatura fatta dagli utenti delle risorse (che a volte viene definita col termine di “social<br />

bookmarking”) può essere vista come un'alternativa interessante a quella automatica realizzata<br />

dai motori di ricerca, con <strong>il</strong> vantaggio di ut<strong>il</strong>izzare appunto etichette relative al significato<br />

attribuito ad esse, ma con <strong>il</strong> limite della necessità di fidarsi delle etichette e delle segnalazioni di<br />

utenti che non si conoscono.<br />

Uso efficace dei motori di ricerca<br />

Facciamo infine una breve parentesi “pratica” dando qualche suggerimento ut<strong>il</strong>e <strong>per</strong> “trovare”<br />

più fac<strong>il</strong>mente l'informazione di interesse ut<strong>il</strong>izzando i motori di ricerca. Visto che motori come<br />

Google si basano sulla ricerca di parole chiave, quelle le cui radici vengono memorizzate nei<br />

database (quindi escluse le cosiddette stop words come congiunzioni, articoli e sim<strong>il</strong>i),<br />

inserendo una sola parola, si otterrà un risultato ragionevole solamente se la parola stessa è<br />

molto specifica. In caso contrario, occorrerà specificare meglio la ricerca ut<strong>il</strong>izzando, <strong>per</strong><br />

esempio, più parole. Se ci si aspetta che <strong>il</strong> documento da cercare contenga varie parole nomi,<br />

meglio inserirli tutti. Le parole possono essere anche legate da connettivi logici. Ad esempio si<br />

può specificare che <strong>il</strong> documento contenga una determinata parola, ma non ne contenga un altra.<br />

In genere questo si ottiene anteponendo a quest'ultima parola <strong>il</strong> simbolo -. Ut<strong>il</strong>izzando Google o<br />

Bing, è possib<strong>il</strong>e, <strong>per</strong> specificare meglio la ricerca, accedere ad un menu apposito (ricerca<br />

avanzata, vedi Figura 20) che <strong>per</strong>mette di specificare anche altre opzioni riguardo al documento<br />

da ricercare (es. lingua, formato del f<strong>il</strong>e, regione di provenienza, data, ecc.). Si possono anche<br />

regolare le caratteristiche del f<strong>il</strong>tro (SafeSearch) che elimina i <strong>contenuti</strong> che possono essere<br />

ritenuti inadatti ai minori.

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