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CORTE DI ASSISE DI PALERMO sezione ... - I pezzi mancanti

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quindi, solo con un attacco portato da un killer che si trovava a sinistra<br />

rispetto all’auto sulla quale si trovava il generale.<br />

Proprio come indicato dal GANCI.<br />

Né, al riguardo, può sostenersi che l’imputato abbia potuto<br />

fornire la versione anzidetta rifacendosi a risultanze processuali (del<br />

maxi processo) ovvero a quanto riprodotto dalle fonti giornalisticotelevisive<br />

o dal film.<br />

Invero, sia processualmente, sia mediaticamente, si era sempre<br />

ipotizzato che l’attacco fosse stato condotto da persone a bordo di un<br />

veicolo (ora una moto, ora un’auto) che aveva affiancato dal lato destro<br />

l’auto del Generale 190 .<br />

Tant’è vero che, per come è dato evincere dalla ricostruzione<br />

operata dal G.I. del maxi processo di Palermo, anche a tal fine sopra<br />

riportata al paragrafo 1, per giustificare le tracce dei colpi che avevano<br />

attinto la A 112 , si era dovuto ipotizzare che uno dei killers fosse<br />

disceso dal proprio mezzo ed accostandosi all’auto del generale oramai<br />

ferma, si fosse portato sul lato sinistro della stessa (ove si trovava la<br />

povera SETTI CARRARO) e da lì avesse esploso altri colpi all’indirizzo<br />

dei coniugi DALLA CHIESA.<br />

Dovendosi, al riguardo, osservare che la tesi come sopra ipotizzata<br />

non può non apparire poco logica, non comprendendosi perché il killer<br />

avrebbe dovuto perdere tempo per raggiungere il lato sinistro dell’auto,<br />

per di più vedendo che il Generale, che chiaramente costituiva<br />

l’obbiettivo dell’agguato, si trovava sul lato destro.<br />

Peraltro, come cennato la ricostruzione operata da quel G.I. non<br />

poteva giustificare le tracce dei colpi che avevano attinto il palazzo ed il<br />

furgone che si trovavano sul lato destro della via Carini.<br />

Ancora, non va sottaciuto che gli accertamenti disposti da questo<br />

Giudice hanno, in buona sostanza, asseverato la possibilità che l’auto<br />

condotta dal GANCI potesse inseguire, raggiungere ed affiancare l’auto<br />

condotta dalla SETTI CARRARO nel tratto stradale insistente tra la<br />

piazza Nascè e la via Carini, in prossimità dell’incrocio con via Ricasoli.<br />

Al riguardo, i consulenti escussi al dibattimento hanno affermato<br />

che tale manovra sarebbe stata possibile – in considerazione delle<br />

distanze, dell’accelerazione del mezzo condotto dal GANCI, e della<br />

190 Solo, per ragioni di completezza va anche rimarcato come la dinamica dell’azione<br />

criminosa ricostruita nel film fosse assolutamente diversa, rappresentando che l’attacco fosse<br />

stato effettuato in primis contro l’auto di scorta e che la A 112 fosse stata inizialmente<br />

colpita dai killers che si trovavano a bordo della motocicletta.<br />

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