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CORTE DI ASSISE DI PALERMO sezione ... - I pezzi mancanti

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dalla parte di Tanino BADALAMENTI, del BONTATE e<br />

dell’INZERILLO; mentre gli ANZELMO insieme agli SPINA ed ai<br />

GANCI (tutti imparentati tra loro) erano schierati dalla parte dei<br />

corleonesi.<br />

Lo scontro tra le due correnti era degenerato quando i corleonesi<br />

avevano saputo che Stefano BONTATE aveva in animo di eliminare il<br />

RIINA.<br />

Il RIINA aveva preceduto il BONTATE disponendo, con<br />

successo, che l’antagonista venisse ucciso.<br />

Di seguito era stato eliminato anche l’INZERILLO.<br />

Terminata la guerra, con l’uccisione del RICCOBONO e dello<br />

SCAGLIONE, erano stati istituiti nuovi mandamenti : quello della Noce<br />

e quello di S. Lorenzo, rappresentanti dei quali erano stati designati<br />

rispettivamente GANCI Raffaele e GAMBINO Giacomo Giuseppe.<br />

Sempre nel gennaio del 1983, era nato anche il mandamento di<br />

Boccadifalco, già dell’INZERILLO, che era stato affidato a Salvatore<br />

BUSCEMI.<br />

Invece erano rimasti tali e quali i mandamenti di Porta Nuova<br />

(Pippo CALO’) e quello di Resuttana (MADONIA), quello di Partinico<br />

(Nenè GERACI); quello di S. Giuseppe Jato (ufficialmente retto da<br />

SALAMONE Antonino e di fatto da BRUSCA Bernardo; quello di<br />

Pagliarelli, retto da Matteo MOTISI; quello di Caccamo , retto da Ciccio<br />

INTILE, quello di S. Mauro Casteverde retto da Peppino FARINELLA;<br />

ecc.<br />

Il mandamento che era stato del BONTATE, era stato ricostituito<br />

solo nell’86-87 e rappresentante era stato nominato AGLIERI Pietro.<br />

Aveva iniziato a collaborare nel luglio del 1996.Già da tempo non<br />

si sentiva più in sintonia coi sistemi seguiti dall’organizzazione e voleva<br />

solo godersi la propria famiglia.<br />

Quando era stato arrestato, nel giugno del 1993, essendo stato<br />

“chiamato” dal <strong>DI</strong> MAGGIO, aveva riflettuto ed anche per evitare che il<br />

proprio figlio finisse per seguire la sua strada, aveva preferito iniziare a<br />

collaborare, in sostanza, per tagliare tutti i ponti coll’associazione.<br />

Appena iniziata la collaborazione era stato ristretto in un carcere<br />

segreto per oltre tredici mesi, potendo solo vedere gli agenti della polizia<br />

penitenziaria ed il magistrato che andava ad interrogarlo.<br />

Era stato poi rimesso in libertà il 14 agosto del 1997. Al momento<br />

si trovava detenuto in quanto era stato condannato, a tredici anni di<br />

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