Tesi di Laurea di Valentina Boccini - Dipartimento di Matematica e ...
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CAPITOLO 1. LEZIONI 14<br />
1.3 Lezione 2<br />
(1 ora)<br />
Nella lezione precedente abbiamo cercato triangoli e terne pitagoriche, anche<br />
con determinate proprietà fissate. Abbiamo poi elaborato alcune osservazioni<br />
sugli esempi, che ci hanno suggerito l’introduzione della definizione <strong>di</strong> terne<br />
primitive e la verifica in generale <strong>di</strong> una con<strong>di</strong>zione sod<strong>di</strong>sfatta da esse.<br />
Ci stiamo avvicinando, come hanno fatto nel corso della storia coloro che<br />
si sono de<strong>di</strong>cati a questo tipo <strong>di</strong> ricerca, ad una generalizzazione. I matematici<br />
si sono interessati al problema <strong>di</strong> trovare tutte le terne pitagoriche fin dalla<br />
civiltà dei Babilonesi, i quali riuscirono anche a trovare già un metodo sistematico<br />
per produrle; non sappiamo se siano arrivati o meno al metodo completo<br />
<strong>di</strong> cui siamo a conoscenza oggi, ma sono state trovate delle tavole in cui<br />
erano riportate 15 terne, anche molto gran<strong>di</strong>, tra cui (12709, 13500, 18541).<br />
Anche altre civiltà hanno stu<strong>di</strong>ato il problema, come ad esempio quella della<br />
Cina e dell’In<strong>di</strong>a. Nell’antica Scuola Greca i Pitagorici hanno potuto correlare<br />
il problema alla geometria attraverso il teorema <strong>di</strong> Pitagora. Proprio<br />
ai Pitagorici sono stati attribuiti importanti risultati, come la formula che<br />
mostra come sono generate le terne pitagoriche in cui il cateto maggiore e<br />
l’ipotenusa <strong>di</strong>fferiscono <strong>di</strong> 1.<br />
La prima formula che dà una classificazione completa <strong>di</strong> tutte le terne<br />
pitagoriche primitive appare negli ‘Elementi’ <strong>di</strong> Euclide:<br />
Teorema 1.1. (Euclide, 300 a. C.)<br />
Dati due interi (m, n) <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa parità; 0 < n < m; MCD(m, n) = 1,<br />
⇒ a = m 2 − n 2 , b = 2mn, c = m 2 + n 2<br />
è una terna pitagorica primitiva.<br />
Viceversa, data una qualsiasi terna pitagorica primitiva (a, b, c), con a<br />
<strong>di</strong>spari e b pari, esistono (m, n) con queste proprietà tali che la terna si<br />
possa scrivere in questa forma.<br />
Dimostrazione. Cominciamo con una verifica: <strong>di</strong>mostriamo che, comunque<br />
scegliamo due numeri interi fissando solo l’ipotesi 0 < n < m, se scriviamo<br />
a, b, c come nell’enunciato, otteniamo effettivamente una terna pitagorica:<br />
(m 2 −n 2 ) 2 +(2mn) 2 = m 4 −2m 2 n 2 +n 4 +4m 2 n 2 = m 4 +2m 2 n 2 +n 4 = (m 2 +n 2 ) 2 .<br />
Si <strong>di</strong>mostra inoltre che se li pren<strong>di</strong>amo tali che sod<strong>di</strong>sfino le altre due proprietà<br />
enunciate, allora la terna risulta essere primitiva.