Tesi di Laurea di Valentina Boccini - Dipartimento di Matematica e ...
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CAPITOLO 1. LEZIONI 4<br />
per costruire una curva apparentemente complicata come l’ellisse, sarebbero<br />
sufficienti due punti fissi e lo spago e la costruzione, analogamente al caso<br />
della circonferenza, sarebbe imme<strong>di</strong>ata. Sarebbe molto più semplice tracciare<br />
i bor<strong>di</strong> <strong>di</strong> un’aiuola <strong>di</strong> forma ellittica piuttosto che <strong>di</strong> forma quadrata!<br />
Immaginiamo quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> avere a <strong>di</strong>sposizione soltanto uno spago abbastanza<br />
lungo e pensiamo a come poter costruire l’angolo retto.<br />
Suggerimento: possiamo pensare questo angolo come l’angolo retto <strong>di</strong> un<br />
triangolo rettangolo: utilizzando lo spago possiamo comporre il perimetro <strong>di</strong><br />
molti triangoli e tra tutti questi vogliamo determinare quello cercato. Cominciamo<br />
con alcuni tentativi: possiamo cercare <strong>di</strong> costruire un angolo che<br />
ci appaia il più vicino possibile a quello retto, ma, una volta scelto questo<br />
angolo, come facciamo per verificare se esso sia retto o meno?<br />
Per rispondere a questa domanda, bisogna riflettere sulla definizione <strong>di</strong><br />
angolo retto. Contrariamente a quella che è l’opinione <strong>di</strong>ffusa, un angolo retto<br />
non è stato definito originariamente in base alla sua misura, cioè un angolo<br />
retto non è definito come l’angolo che misura 90 gra<strong>di</strong>, ma è definito come<br />
la metà <strong>di</strong> un angolo piatto, cioè un quarto dell’angolo giro. Usando proprio<br />
questo fatto effettuiamo la nostra verifica. Se l’angolo in considerazione è veramente<br />
retto, riportandolo quattro volte, dobbiamo ottenere l’angolo giro.<br />
In pratica dovremo seguire questi passaggi: scegliamo uno dei lati a<strong>di</strong>acenti<br />
all’angolo in considerazione e segnamo su una base sottostante fissa la linea<br />
su cui esso giace; effettuiamo poi una riflessione del triangolo rispetto all’altro<br />
lato a<strong>di</strong>acente; a questo punto il triangolo non occuperà più la posizione iniziale:<br />
applichiamo una seconda riflessione rispetto al lato che avevamo scelto<br />
inizialmente, in base alla posizione che sarà venuto ad occupare dopo la prima<br />
riflessione; infine passiamo ad effettuare una terza riflessione rispetto allo<br />
stesso lato della prima. Abbiamo quin<strong>di</strong> riportato l’angolo in considerazione<br />
per quattro volte. Affinché questo angolo sia retto, dovremmo avere ottenuto<br />
un angolo giro; cioè, dopo le tre riflessioni, il lato scelto inizialmente dovrebbe<br />
giacere sulla linea che avevamo tracciato. Se il lato supera oppure non raggiunge<br />
la linea, la verifica fallisce, perché, a seconda <strong>di</strong> quale <strong>di</strong> questi due<br />
casi si verifichi, l’angolo originale risulta maggiore o minore <strong>di</strong> quello retto:<br />
in tal caso cercheremo quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> correggerlo, ingrandendolo o riducendolo,<br />
e passeremo ad una seconda verifica. Una volta che riusciamo ad avere la<br />
conferma sperimentale nel modo sopra in<strong>di</strong>cato, possiamo affermare <strong>di</strong> aver<br />
costruito un triangolo rettangolo, cioè un angolo retto.<br />
Poniamo adesso un ulteriore quesito: vogliamo realizzare come prima un<br />
triangolo rettangolo con lo spago, ma richie<strong>di</strong>amo una con<strong>di</strong>zione aggiuntiva:<br />
cerchiamo un tale triangolo che abbia come lunghezze dei suoi lati dei<br />
numeri interi. Rimane però il problema della misurazione dei lati: abbiamo