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Tesi di Laurea di Valentina Boccini - Dipartimento di Matematica e ...

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CAPITOLO 1. LEZIONI 29<br />

1.6 Analisi a posteriori:<br />

resoconto e riflessioni<br />

Complessivamente l’esito dell’esperienza è stato molto positivo. Ho avuto<br />

modo <strong>di</strong> portare a compimento gli argomenti prefissati, grazie soprattutto<br />

alla collaborazione da parte dei ragazzi, la maggior parte dei quali ha<br />

mostrato partecipazine ed interesse. Le reazioni sono state perlopiù comuni<br />

per le due classi, sebbene ci sia stata una maggiore scorrevolezza nella classe<br />

Prima, ragionevolmente per motivi <strong>di</strong> età e <strong>di</strong> avanzamento del programma<br />

scolastico.<br />

Nella lezione introduttiva la classe è stata sud<strong>di</strong>visa in gruppi <strong>di</strong> due o tre<br />

persone, ad ognuno dei quali è stato <strong>di</strong>stribuito uno spago per la costruzione<br />

pratica del perimetro <strong>di</strong> alcune figure piane. Il metodo per tracciare la circonferenza<br />

è stato imme<strong>di</strong>atamente intuito. Per quanto riguarda invece il<br />

quadrato, tutti lo hanno pensato solo in base alla definizione sui lati: hanno<br />

cioè riportato per quattro volte la lunghezza fissata <strong>di</strong> un lato, ma nessuno<br />

ha pensato al fatto che gli angoli dovessero essere retti.<br />

È stato introdotto quin<strong>di</strong> il problema della costruzione <strong>di</strong> tale angolo: ci<br />

sono stati problemi <strong>di</strong>ffusi nel comprendere la verifica che un angolo sia retto,<br />

perché non è risultato chiaro il meccanismo del riportare un certo angolo.<br />

Anche in questo caso si nota la <strong>di</strong>fficoltà a lavorare sugli angoli piuttosto<br />

che sui segmenti: il concetto <strong>di</strong> ‘riportare’ un angolo in modo da ottenerne<br />

un altro, multiplo dell’originale, risulta molto più complicato dell’operazione<br />

analoga che si può effettuare sui segmenti.<br />

L’introduzione dell’unità <strong>di</strong> misura arbitraria ha suscitato qualche problema<br />

tra i ragazzi <strong>di</strong> Quinta, i quali tendevano a ricondursi ad unità <strong>di</strong> misura<br />

già note, mentre il passaggio è stato più rapido in Prima. Nella fase della<br />

ricerca <strong>di</strong> triangoli pitagorici sono sorti tra l’altro interrogativi interessanti:<br />

un ragazzo si è chiesto ad esempio se potesse esistere o meno un tale triangolo<br />

isoscele, anticipando un argomento successivo. Anche il problema del<br />

<strong>di</strong>segno della circonferenza sul foglio quadrettato è stato risolto in ID da una<br />

ragazza dopo pochi minuti.<br />

È stato posto alle classi il problema <strong>di</strong> trovare un’altra terna pitagorica a<br />

partire da (3, 4, 5) : la risposta <strong>di</strong> scegliere un multiplo è stata imme<strong>di</strong>ata e la<br />

motivazione è stata data algebricamente; una volta richiesto il punto <strong>di</strong> vista<br />

geometrico, è stato presentato ma con molte incertezze. Ho notato in generale<br />

una maggiore naturalezza a trattare i problemi algebricamente, piuttosto che<br />

geometricamente: le motivazioni sembrano da un lato un maggiore gra<strong>di</strong>mento,<br />

dall’altro una maggiore attitu<strong>di</strong>ne all’algebra. In particolare sono emerse<br />

<strong>di</strong>fficoltà nel passaggio alla visualizzazione geometrica <strong>di</strong> risultati algebrici,

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