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Tesi di Laurea di Valentina Boccini - Dipartimento di Matematica e ...

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CAPITOLO 2. RELAZIONE SULLE VERIFICHE 58<br />

(n + k) 2 + n 2 − 2(n + k)n = n 2 + 2nk + k 2 + n 2 − 2n 2 − 2kn = k 2 .<br />

C’è stato poi un altro tentativo <strong>di</strong> generalizzazione, con la seguente impostazione,<br />

che poi non viene sviluppata:<br />

(m 2 + n 2 ) − 2mn = k(m − n),<br />

come se si stesse cercando una quantità in funzione <strong>di</strong> (m−n), supponendo<br />

che la <strong>di</strong>pendenza sia lineare.<br />

Esercizio 7:<br />

Soluzione<br />

L’esercizio risulta analogo a quello svolto in classe. Eccetto nella prima<br />

terna, la <strong>di</strong>fferenza tra il doppio della lunghezza del cateto minore e quella<br />

dell’ipotenusa è sempre uguale a 3; il rapporto tra l’ipotenusa ed il cateto<br />

minore si avvicina sempre più a 2 ed i triangoli pitagorici associati a questa<br />

sequenza <strong>di</strong> terne si avvicinano quin<strong>di</strong> alla metà del triangolo equilatero,<br />

ma non saranno mai esattamente uguali ad esso: infatti questo triangolo<br />

non può avere tutti i lati <strong>di</strong> misura intera. Supponendo per esempio che la<br />

lunghezza dell’ipotenusa c (che corrisponde al lato l del triangolo equilatero)<br />

sia un numero intero; la lunghezza del cateto maggiore b (che corrisponde<br />

all’altezza del triangolo equilatero) è uguale a l √ 3<br />

2<br />

b = l ·<br />

√ 3<br />

2<br />

= c ·<br />

√ 3 = 2b<br />

c .<br />

√ 3<br />

2 ,<br />

. Quin<strong>di</strong><br />

Se anche b fosse un numero intero, avremmo che √ 3 sarebbe uguale ad<br />

un numero razionale, che è assurdo. Non è possibile dunque che sia c che b<br />

siano interi.<br />

Consideriamo adesso il rapporto tra la lunghezza del cateto maggiore e <strong>di</strong><br />

quello minore, nei triangoli pitagorici della sequenza considerata. Avanzando<br />

nella sequenza, esso si avvicina al rapporto tra le stesse quantità, calcolate<br />

proprio sulla metà del triangolo equilatero:<br />

c.maggiore<br />

c.minore → l · √ 3/2<br />

l/2 = √ 3.

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