Tesi di Laurea di Valentina Boccini - Dipartimento di Matematica e ...
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CAPITOLO 4. IDEAZIONI DI APPROFONDIMENTI DIDATTICI 94<br />
triangoli consecutivi sono quin<strong>di</strong> ‘sempre più vicini anche tra <strong>di</strong> loro’, ovvero<br />
un triangolo viene trasformato in un altro triangolo ‘sempre più simile’ a se<br />
stesso. Nella situazione limite, la trasformazione fisserà il triangolo isoscele,<br />
cioè il triangolo <strong>di</strong> lati (1, 1, √ 2) sarà fissato in se stesso, o in un triangolo<br />
simile a se stesso, da questa trasformazione. Possiamo verificare che:<br />
⎛ ⎞ ⎛ ⎞<br />
1 2 2 1<br />
⎝2<br />
1 2⎠<br />
⎝ 1 ⎠<br />
√<br />
= (3 + 2<br />
2 2 3 2<br />
√ ⎛ ⎞<br />
1<br />
2) ⎝<br />
√<br />
1 ⎠ .<br />
2<br />
In realtà la trasformazione manda il triangolo in un suo multiplo, cioè in<br />
un triangolo simile ad esso. In altre parole, il vettore<br />
⎛ ⎞<br />
1<br />
v = ⎝<br />
√<br />
1 ⎠<br />
2<br />
è un vettore caratteristico della matrice, tale che, moltiplicato per essa, dà<br />
come risultato un multiplo <strong>di</strong> se stesso. Un vettore con questa proprietà<br />
viene definito autovettore della matrice.<br />
Inoltre in questo modo abbiamo trovato anche un altro numero legato<br />
alla matrice:<br />
λ = (3 + 2 √ 2) :<br />
questo numero λ viene definito autovalore della matrice.<br />
Abbiamo trovato per adesso tre elementi collegati alla matrice M2 : il<br />
vettore v ed i due numeri d e λ.<br />
Ci chie<strong>di</strong>amo se λ sia legato a d, ovvero se le due osservazioni abbiano un<br />
collegamento.<br />
Le <strong>di</strong>stanze relative si stabilizzano su d, avvicinandosi alla situazione in<br />
cui il triangolo si trasforma in un suo multiplo.<br />
Nella situazione limite:<br />
cn+1 − cn<br />
cn<br />
→ d.<br />
λc − c<br />
= d.<br />
c<br />
Il legame tra il limite delle <strong>di</strong>stanze relative d e l’autovalore λ è il seguente:<br />
λ − 1 = d.