Tesi di Laurea di Valentina Boccini - Dipartimento di Matematica e ...
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CAPITOLO 1. LEZIONI 25<br />
tramite le tre trasformazioni? Se consideriamo una terna pitagorica primitiva,<br />
essa occupa un certo posto nello schema delle ramificazioni che abbiamo<br />
raffigurato e può essere scritta nella forma generale con determinati m, n.<br />
Se scegliamo una delle tre trasformazioni e la applichiamo alla terna, ne otteniamo<br />
un’altra (visivamente seguendo il passo tra U, A, D corrispondente<br />
alla trasformazione applicata): la forma <strong>di</strong> questa nuova terna sarà determinata<br />
da un’altra coppia (m ′ , n ′ ). Ci chie<strong>di</strong>amo che legame ci sia tra (m, n) e<br />
(m ′ , n ′ ).<br />
Dopo aver considerato le sequenze nello schema <strong>di</strong> terne pitagoriche e <strong>di</strong><br />
triangoli pitagorici, consideriamo quin<strong>di</strong> lo schema delle coppie (m, n) relative<br />
alla formula <strong>di</strong> Euclide. Prima <strong>di</strong> tutto dobbiamo assicurarci che questo si<br />
possa scrivere senza ambiguità, ma questo è provato dal fatto che ad ogni<br />
terna possiamo associare univocamente la relativa coppia (m, n).<br />
Guardando lo schema per le terne, cominciamo a costruire l’analogo per le<br />
coppie generatrici (ponendo al posto <strong>di</strong> ogni terna la corrispondente coppia):<br />
scrivere per esercizio i primi passi relativi alle <strong>di</strong>verse trasformazioni.<br />
La relazione tra le coppie (m, n) prima e dopo la trasformazione, <strong>di</strong>pende<br />
ovviamente da quale delle tre abbiamo applicato.<br />
Osserviamo che, applicando la trasformazione 1, il numero maggiore della<br />
coppia precedente <strong>di</strong>venta il numero minore della coppia successiva. Se<br />
invece applichiamo la trasformazione 3, il numero minore della coppia resta<br />
invariato. Queste proprietà, valide per i primi passaggi, saranno vere in<br />
generale?<br />
Soffermiamoci sulla prima trasformazione. Vogliamo trovare una regola<br />
che espliciti come cambia la coppia dopo tale trasformazione: se abbiamo<br />
(m, n) coppia generatrice <strong>di</strong> una terna, vogliamo determinare (m ′ , n ′ ) della<br />
terna trasformata, la quale <strong>di</strong>penderà da (m, n). La terna che consideriamo<br />
inizialmente è: (m 2 −n 2 , 2mn, m 2 +n 2 ). Scriviamo la trasformata in funzione<br />
<strong>di</strong> m, n :<br />
⎛<br />
1 −2<br />
⎞<br />
2<br />
⎛<br />
⎝2<br />
−1 2⎠<br />
· ⎝<br />
2 −2 3<br />
⎛<br />
⎞<br />
= ⎝<br />
3m2 + n2 − 4mn<br />
4m2 − 2mn<br />
5m2 + n2 − 4mn<br />
m2 − n2 2mn<br />
m2 + n2 ⎛<br />
⎠ = ⎝<br />
⎞<br />
⎛<br />
⎠ = ⎝<br />
m2 − n2 − 4mn + 2m2 + 2n2 2m2 − 2n2 − 2mn + 2m2 + 2n2 2m2 − 2n2 − 4mn + 3m2 + 3n2 (4m2 − 4mn + n2 ) − m2 2m(2m − n)<br />
(4m2 − 4mn + n2 ) + m2 ⎞<br />
⎛<br />
⎠ = ⎝<br />
La terna (m 2 − n 2 , 2mn, m 2 + n 2 ) viene trasformata nella terna<br />
⎞<br />
⎠ =<br />
(2m − n) 2 − m2 2(2m − n)m<br />
(2m − n) 2 + m2 ((2m − n) 2 − m 2 , 2(2m − n)m, (2m − n) 2 + m 2 ), ⇒ (m ′ , n ′ ) = (2m − n, m).<br />
⎞<br />
⎠