Tesi di Laurea di Valentina Boccini - Dipartimento di Matematica e ...
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CAPITOLO 1. LEZIONI 35<br />
tiamo adesso i passaggi che prima abbiamo seguito teoricamente sul foglio<br />
elettronico, per approssimare effettivamente questo numero.<br />
- Nella prima colonna scriviamo la terna (3, 4, 5) in verticale.<br />
- In una seconda colonna accanto alla terna (3, 4, 5), scriviamo la formula<br />
che determina la terna in cui questa viene trasformata dall’applicazione<br />
lineare relativa alla matrice M2.<br />
- Trascinando questa formula nelle colonne successive, otteniamo una<br />
serie <strong>di</strong> terne, le quali corrispondono a quelle della linea centrale dello<br />
schema delle ramificazioni.<br />
- Troviamo ora i termini della successione rn. Sotto la prima terna scriviamo<br />
il rapporto tra l’ipotenusa ed il cateto maggiore del triangolo<br />
pitagorico corrispondente. Possiamo trascinare questa formula sotto la<br />
seconda terna? No, perché il cateto maggiore non rimane allo stesso<br />
posto. Quin<strong>di</strong> riscriviamo un’altra formula sotto questa seconda terna.<br />
Osservando le terne successive, notiamo che il cateto maggiore si alterna<br />
tra il primo posto ed il secondo (questo fatto si può <strong>di</strong>mostrare).<br />
Quin<strong>di</strong>, una volta che abbiamo scritto le prime due formule, le possiamo<br />
trascinare adeguatamente sotto le terne successive, in modo da<br />
avere i termini della successione rn.<br />
- Sotto i termini della successione rn, riportiamo in modo analogo i corrispondenti<br />
termini della successione sn (successione dei rapporti tra le<br />
ipotenuse ed i cateti minori).<br />
Confrontando le successioni rn ed sn, possiamo cominciare ad approssimare<br />
√ 2, cercando <strong>di</strong> determinarne il maggior numero possibile <strong>di</strong> cifre<br />
decimali.<br />
Riflessioni<br />
Questa esercitazione informatica sull’approssimazione <strong>di</strong> √ 2, svolta con precisione<br />
dagli studenti, è stata fondamentale per l’integrazione dell’argomento.<br />
Nel tempo aggiuntivo <strong>di</strong> laboratorio in VA sono stati calcolati svariati<br />
termini della sequenza DUDU . . . , affinché i ragazzi intuissero l’andamento<br />
particolare <strong>di</strong> una qualche successione: in questo caso la risposta non è stata<br />
imme<strong>di</strong>ata: ci sono stati più tentativi ma spesso casuali: è stato considerato<br />
per esempio il rapporto tra l’ipotenusa ed un cateto, ma, invece che fissare<br />
sempre il minore o il maggiore, è stato fissato sempre quello nella stessa