Tesi di Laurea di Valentina Boccini - Dipartimento di Matematica e ...
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CAPITOLO 2. RELAZIONE SULLE VERIFICHE 56<br />
Nel primo esempio si scrive un’affermazione corretta che porterebbe imme<strong>di</strong>atamente<br />
alla conclusione, ma poi vengono aggiunte asserzioni che, pur<br />
essendo vere, in questo contesto non sono pertinenti: infatti i fattori <strong>di</strong> questo<br />
prodotto non sono gli stessi interi m ed n. Nel secondo caso si trova una conclusione<br />
corretta, ma si cerca poi <strong>di</strong> riba<strong>di</strong>re il concetto, introducendo ulteriori<br />
affermazioni non appropriate: per esempio il termine ‘negativo’ andrebbe<br />
sostituito con ‘razionale’ ed il concetto <strong>di</strong> ‘presenza nei triangoli pitagorici’ è<br />
vago.<br />
In molti altri casi vengono scritte nozioni che sono valide in generale ma<br />
non appropriate per uno specifico esercizio; l’impressione è che, quando non<br />
si riesca a motivare rigorosamente una certa affermazione, si ricorra sempre<br />
a citare risultati già appurati, come per avere la sicurezza <strong>di</strong> non aver scritto<br />
niente <strong>di</strong> errato, piuttosto che elaborare una spiegazione più ragionevole,<br />
che però richiederebbe eventualmente una maggiore libertà <strong>di</strong> inventiva. In<br />
generale ci sono state <strong>di</strong>fficoltà a spiegare teoricamente alcuni passaggi logici.<br />
Soprattutto viene concepita una <strong>di</strong>stinzione netta tra la teoria e gli esercizi.<br />
Durante la preparazione del compito in effetti la richiesta più <strong>di</strong>ffusa da parte<br />
degli studenti è stata una maggiore quantità <strong>di</strong> esercizi, mentre ci sono state<br />
poche richieste isolate <strong>di</strong> chiarimenti sulla teoria.<br />
Per quanto riguarda i calcoli che portano all’equazione finale, ci sono stati<br />
alcuni isolati errori algebrici.<br />
Esercizio 6:<br />
Soluzione<br />
La risposta alla prima domanda è negativa, poiché la terna risulta primitiva<br />
se e solo se valgono le due con<strong>di</strong>zioni aggiuntive sugli interi m ed n.<br />
Considerando il caso proposto nel compito della fila A, m − n = 3,<br />
otteniamo:<br />
c − b = (n + 3) 2 + n 2 − 2n(n + 3) = n 2 + 6n + 9 + n 2 − 2n 2 − 6n = 9.<br />
Analogamente si trova che, se m−n = 5 (richiesto nella fila B), c−b = 25.<br />
In generale:<br />
c − b = m 2 + n 2 − 2mn = (m − n) 2 .