Tesi di Laurea di Valentina Boccini - Dipartimento di Matematica e ...
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CAPITOLO 1. LEZIONI 23<br />
Ogni triangolo pitagorico su cui calcoliamo questi rapporti, pur avvicinandosi<br />
ad un triangolo isoscele, ha una forma <strong>di</strong>versa, poiché non arriva<br />
mai ad avere due angoli uguali, ma uno sarà, anche <strong>di</strong> poco, maggiore dell’altro.<br />
Possiamo <strong>di</strong>re che tale triangolo pitagorico, seppur vicino al triangolo<br />
isoscele, è ‘leggermente più schiacciato’ sul cateto maggiore. Di conseguenza<br />
è chiaro che il rapporto tra l’ipotenusa ed il cateto maggiore <strong>di</strong> un triangolo<br />
pitagorico <strong>di</strong> questa successione è sempre minore del rapporto corrispondente<br />
sul triangolo isoscele, cioè ogni termine della successione {ri} è sempre minore<br />
<strong>di</strong> √ 2. Analogamente ogni termine della successione {si} è sempre maggiore<br />
<strong>di</strong> √ 2. Aggiungiamo a questo che, sia in {si} che in {ri}, calcolando i termini<br />
in successione, otteniamo valori che <strong>di</strong>fferiscono sempre meno da √ 2.<br />
Osservate queste proprietà, le successioni non possono che sod<strong>di</strong>sfare le<br />
seguenti con<strong>di</strong>zioni:<br />
r1 < r2 < . . . < rn < . . . < √ 2 < . . . < sn < . . . < s2 < s1<br />
Con questa informazione possiamo confrontare il termine <strong>di</strong> una successione<br />
con quello corrispondente dell’altra: se troviamo per esempio che la cifra<br />
intera e la prima decimale sono uguali per questi due valori, allora queste<br />
cifre saranno proprio la cifra intera e la prima cifra decimale <strong>di</strong> √ 2.<br />
Infatti: ri < √ 2 < si; nel nostro esempio avremo:<br />
1, 4 . . . < √ 2 < 1, 4 . . . ,<br />
che implica necessariamente che<br />
√ 2 = 1, 4 . . .<br />
Per calcolare un certo numero <strong>di</strong> termini della successione <strong>di</strong> rapporti che<br />
abbiamo considerato utilizziamo un foglio elettronico.<br />
Ci siamo soffermati su questa sequenza centrale <strong>di</strong> terne pitagoriche perché,<br />
come abbiamo visto, ci permette <strong>di</strong> approssimare il numero irrazionale √ 2.<br />
Passiamo adesso ad analizzare da un punto <strong>di</strong> vista geometrico anche<br />
le altre due successioni che avevamo messo in rilievo. Come sarà fatta la<br />
successione dei triangoli pitagorici relativa alla linea all’estremità in alto?<br />
(3, 4, 5) → (5, 12, 13) → . . .<br />
A quale costante si avvicinerà il rapporto tra il cateto maggiore e l’ipotenusa?<br />
Perché? A quale valore si avvicinerà l’angolo minore? E l’angolo maggiore<br />
(<strong>di</strong>verso da quello retto)?<br />
La sequenza in basso è simile a questa: cosa cambia?