Dieta, regole igieniche e salute - PikiWiki

116
Il pancreas reagisce aumentando stabilmente , cioè non solo più dopo i pasti, la produzione di
insulina, provocando un aumento persistente dell’Insulina nel sangue, la c.d. Iperinsulinemia.
L’Iperinsulinemia ha molti effetti sfavorevoli sull’organismo; a lungo andare il pancreas si
esaurisce e inizia prima la c.d. Intolleranza ai Carboidrati, poi compare il Diabete Non Insuluno
Dipendente, con le sue gravi complicanze a carico di pressoché tutti gli organi.
Anche l’Obesità, spesso associata al diabete, è ritenuta in qualche modo collegata
all’iperinsulinemia, a sua volta conseguenza di fattori genetici (familiari), alimentari (eccesso nella
dieta di carboidrati raffinati) e comportamentali (scarsa attività fisica).
Una malattia attribuita all’iperinsulinemia è anche la c.d. Sindrome Metabolica, oggi diffusissima
nel mondo occidentale, che associa diversi fattori (vedi Cap.VII) fra cui aumento della glicemia a
digiuno e dei trigliceridi, ipertensione arteriosa, abbassamento del colesterolo-HDL e soprattutto
obesità a volte mostruosa.
La prevenzione e il trattamento dell’iperinsulinemia e delle Malattie ad esse collegate, si basa
su alcune regole essenziali: 1) mangiare meno; 2) mangiare meglio; consumare di più:
Non entreremo in dettagli sulla dieta per diabetici, che deve essere calcolata dagli specialisti per
il singolo paziente, in base ad una serie di parametri come età, sesso, peso, attività fisica. Ci
limiteremo invece ad alcuni consigli generali.
1) Mangiare meno. CALORIE. L’apporto energetico nel diabetico deve permettere di
raggiungere e mantenere il peso corporeo desiderabile; come orientamento generale si
consigliano 30-40 Kcal/kg di peso o anche meno se l’attività fisica è ridotta o il paz. in
soprappeso deve dimagrire.
Si consiglia la ripartizione degli alimenti in 4-6 piccoli pasti, per evitare picchi della glicemia,
che provocano forti scariche di insulina, con le note conseguenze.
Nell’Obesità il problema delle calorie è più complesso ed è già stato trattato nel Cap.VI e nel
Paragrafo A di questo Capitolo. Ricordiamo solo che, secondo la dieta tradizionale, è di circa 1600
Calorie al giorno nel maschio e 1300 nelle donne; diete ancor più ridotte, di 800 Calorie, sono usate
da usare tuttavia solo per dimagrire rapidamente e per brevi periodi, in assenza delle
controindicazioni già indicate.
Carboidrati Totali. Nel Diabete non devono superare il 40-60% delle Calorie Totali se il peso è
normale; in caso di soprappeso e ancor più di obesità (consultare le definizioni nel Cap.VI) vanno
ridotti tanto da ottenere perdita di peso.
Proteine. Sono consigliate 0,9- 1,0 g/kg di peso al giorno, di cui il 55% vegetali e il 45%
animali; per la loro scelta consultare prima i Cap. I, II e III.e le relative Tabelle.
Fra le prime, la scelta cade sui legumi, in particolare su soia, lenticchie, fagioli e ceci; attenzione
però al loro alto contenuto di carboidrati, che va conteggiato nella dieta. Fra essi la soia è il legume
più ricco di proteine e povero di carboidrati, oltre a molte altre proprietà per cui va consigliata,
anche in considerazione del fatto che le popolazioni orientali che ne fanno largo uso sono raramente
colpite dalle malattie cardiovascolari.
Fra le proteine animali,sono consigliabili i pesci, ricchi di Grassi Polinsaturi e Omega-3, un po’
meno il pollame, da consumare senza pelle e ancor meno le carni rosse di bovino ( meglio il maiale
leggero) ma solo le parti magre e in quantità limitata.(non più di 2-3 pasti settimanali).
Da evitare in ogni caso frattaglie e insaccati.
Grassi. Fra i Grassi, nella proporzione del 25-30% delle Calorie Totali , si devono scartare, come
già è stato accennato nei paragrafi precedenti, quelli Saturi (meno del 10% delle Calorie Totali) e
ricchi di Colesterolo (quest’ultimo non deve superare 300 mg/giorno) contenuti nelle carni grasse,
soprattutto rosse, nella pelle del pollame , nelle frattaglie e negli insaccati.
Sono inoltre da limitare i latticini come il latte intero e i suoi derivati, i formaggi grassi e
semigrassi.
Sono da preferire i pesci specie dei mari freddi, anche quelli grassi, ricchi di Grassi Polinsaturi e
Omega-3.