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Dieta, regole igieniche e salute - PikiWiki

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CAP.V. DIABETE TIPO 2 e DIETA<br />

Premesse. Il Diabete, considerato il secondo Cavaliere dell’Apocalisse, si presenta nell’uomo in<br />

due forme: il tipo 1 e il tipo 2. Il tipo 1 o Insulino Dipendente (ID) colpisce generalmente i ragazzi<br />

ed è provocato da una aggressione del sistema immunitario alle cellule pancreatiche che producono<br />

l’insulina, seguita da una mancanza totale o parziale di insulina nell’organismo; l’insulina è<br />

l’ormone pancreatico, attivo sul metabolismo del glucosio e su molte altre funzioni del nostro<br />

metabolismo.<br />

Il tipo 2 o Non Insulino Dipendente (NID) compare in età avanzata in soggetti che associano ad<br />

una predisposizione ereditaria, la sedentarietà, il soprappeso e cattive abitudini alimentari<br />

quantitative e qualitative.<br />

La diffusione di questa malattia nel mondo, specie occidentale, è in continua crescita; ancor più<br />

diffusa è la c.d. intolleranza al glucosio, che ne rappresenta lo stadio iniziale.<br />

I motivi dell’attuale grande e crescente diffusione del diabete tipo 2 sono legati ad errori nella<br />

dieta, che si instaurano su un terreno genetico, cioè su una predisposizione ereditaria.<br />

Nel mondo moderno, specie occidentale, la alimentazione abbonda di calorie, di carboidrati<br />

raffinati, grassi saturi e grassi idrogenati (o trans), mentre è povera di grassi Omega-3 e ricca di<br />

grassi Omega-6, che aumentano la resistenza all’insulina delle cellule.(1 )<br />

Nello stesso tempo essa è scarsa di fibre, che rallentano l’assorbimento del glucosio e povera di<br />

potassio, magnesio, cromo e vitamine a causa della cottura dei cibi; l’abbondanza di sodio poi<br />

aggrava la resistenza delle cellule all’insulina.<br />

A questo si aggiungono alcune nocive abitudini dell’uomo moderno, come la sedentarietà.<br />

Tutti questi fattori collaborano nel produrre prima un persistente alto livello di glucosio nel<br />

sangue con forte produzione di insulina per abbassarlo, poi una resistenza all’insulina stessa delle<br />

cellule che la utilizzano per consumare glucosio ed abbassare la glicemia (c.d. Insulinoresistenza), Il<br />

pancreas reagisce aumentando la produzione di insulina, finchè si esaurisce e compare il Diabete<br />

tipo 2 NID.<br />

Come diremo in seguito nei Capitoli Obesità e Iperinsulinemia, quest’ultima favorisce il<br />

manifestarsi della c.d. “Sindrome Plurimetabolica” o Sindrome X, che si sta diffondendo a macchia<br />

d’olio in tutti i Paesi Occidentali, Stati Uniti in testa, seguiti dall’Europa.(2 ).<br />

Questa sindrome associa, ad una persistente iperglicemia dopo i pasti, da cui si sviluppa prima<br />

una iperinsulinemia, poi una resistenza delle cellule all’insulina stessa e infine un diabete tipo 2,<br />

una obesità centrale con localizzazione prevalente all’addome, che può raggiungere aspetti<br />

mostruosi, un aumento dei trigliceridi con riduzione del colesterolo-HDL, una ipertensione e un<br />

aumento della coagulazione del sangue con facile comparsa di malattie cardiovascolari.<br />

L’iperglicemia, primo anello della catena, precede la comparsa di diabete tipo 2 di 5-10 anni.<br />

I danni provocati dalla glicemia elevata e dalle sue conseguenze sono numerosi: fra essi l’infarto<br />

miocardico ( 4 volte più frequente nei diabetici e ad alta mortalità), favorito dall’ossidazione del<br />

colesterolo cattivo LDL particolarmente dannoso per le arterie, l’ictus ischemico cerebrale, la<br />

ostruzione delle arterie degli arti inferiori, la nefropatia diabetica e molte altre ancora. (3 )<br />

Quando si può parlare di Intolleranza agli Idrati di Carbonio e quando di vero Diabete?<br />

L’Intolleranza agli idrati di carbonio si può diagnosticare quando la Glicemia, indipendentemente<br />

dai valori al mattino a digiuno, 2 ore dopo la somministrazione per bocca di 70 g. di glucosio<br />

misura fra 140 e 199 mg%. Il Diabete Mellito conclamato tipo 2 si diagnostica quando la Glicemia<br />

al mattino a digiuno è uguale o maggiore di 126 mg% e quella 2 ore dopo il carico di glucosio<br />

raggiunge o supera 200 mg%.<br />

<strong>Dieta</strong> per diabetici. Nella cura e nella prevenzione del Diabete tipo 2 Non Insulino Dipendente<br />

(NID), la dieta ha un ruolo fondamentale.(4, 5 )<br />

In questo capitolo non tratteremo diffusamente della dieta del diabetico, che come la terapia<br />

farmacologica è di competenza specifica del diabetologo. Daremo solo alcune indicazioni generali,<br />

in accordo con lo spirito dell’intera nostra opera.(

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