Dieta, regole igieniche e salute - PikiWiki
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DIETA, REGOLE IGIENICHE E SALUTE<br />
(Come vivere a lungo e bene correggendo alimentazione e stile di vita)<br />
5<br />
Introduzione. Lo scopo ultimo dell’esistenza di ogni specie animale e vegetale, compresa quella<br />
umana, è rappresentato dalla sopravvivenza.<br />
Con questo obiettivo si sono mosse le ricerche scientifiche soprattutto negli ultimi due secoli;<br />
se da un lato esse hanno drasticamente allungato la vita umana, dall’altro hanno creato una serie di<br />
problemi di tipo sanitario, sociale ed economico.<br />
Lasciando ai politici, ai sociologi ed agli economisti la soluzione degli ultimi due, ci siamo<br />
proposti , da medici quali siamo, di informare il grande pubblico sulle possibilità che oggi ci sono<br />
offerte dalla scienza e dalla medicina di invecchiare più a lungo e meglio, con semplici indicazioni<br />
dietetiche ed <strong>igieniche</strong>.<br />
Anche se mancano le relative statistiche, si ritiene che all’età della pietra la sopravvivenza media<br />
della specie umana non superasse i 20-25 anni<br />
Mancano dati certi per i millenni successivi; alcuni storici parlano di 41 anni di vita per i maschi<br />
e di 39 per le donne in epoca romana, altri ritengono tempi inferiori. Cifre simili sono attribuite<br />
anche ai secoli successivi.<br />
Più recentemente, per vari secoli l’aspettativa media di vita è rimasta stabile a 39 anni;<br />
nell’ultimo secolo invece essa é rapidamente aumentata, nei Paesi Occidentali, da 47 ad oltre 77<br />
anni. Sfortunatamente, la sopravvivenza media è rimasta molto inferiore in numerosi paesi del III<br />
mondo.<br />
Recenti statistiche riportano per la popolazione italiana, una delle più longeve con quella<br />
giapponese, una aspettativa media di vita di 77,6 anni per i maschi e 83,2 anni per le femmine,<br />
corrispondente a circa 30 anni dopo la menopausa; le ultime rilevazioni riferiscono valori ancora<br />
più alti, 79 anni circa per i maschi e 84 circa per le femmine.<br />
Siccome nei mammiferi la durata media della vita si avvicina a 25-30 volte il periodo trascorso<br />
prima della pubertà, ma nell’uomo il rapporto è di molto inferiore (circa 4 volte), qualche autore<br />
ipotizza addirittura nel prossimo futuro un obiettivo di 120 anni.<br />
Il progressivo miglioramento della sopravvivenza media , non potendo invocare nel periodo<br />
biologicamente breve considerato il Fattore Genetico,è probabilmente dovuto alla concorrenza di<br />
altri fattori fra cui: 1) la Mortalità Infantile, scesa nei paesi occidentali a meno del 10% (4,2%<br />
nell’UE; 2) la drastica riduzione delle Malattie Infettive e la quasi totale eliminazione delle<br />
grandi Epidemie, per lo meno batteriche, solo in minor percentuale sostituite da quelle virali.<br />
Questo risultato è il frutto di un diffuso impiego dei vaccini, a cui nel secolo scorso hanno aperto la<br />
strada grandi ricercatori come Jenner, Pasteur, Sabin e molti altri e, dopo l’ultima grande guerra,<br />
all’avvento dell’era chemioterapica prima e antibiotica dopo; 3) una migliore Igiene di Vita, con<br />
un maggiore controllo negli ultimi decenni dei cosiddetti Fattori di Rischio (FdR), in particolare<br />
della Ipertensione, delle Dislipidemie, del Fumo, del Diabete, anche se nel mondo occidentale<br />
stiamo assistendo ad una esplosione di altri FdR come l’Obesità, la Vita Sedentaria e , ovviamente,<br />
l’Invecchiamento.<br />
Oggi le statistiche sulla Mortalità Generale nei paesi occidentali indicano come principale causa<br />
di morte le Malattie Cardiovascolari; esse rappresentano il 45% della mortalità nei paesi<br />
economicamente più avanzati, dove tuttavia è diminuita negli ultimi decenni, il 53% in quelli ad<br />
economie emergenti, dove invece è in aumento ed il 23% in quelli in via di sviluppo.<br />
Fra esse predominano l’Ipertensione, che con le sue complicanze rappresenta una delle principali<br />
cause di morte ed è diffusa a tutte le razze del pianeta e le patologie su base aterosclerotica come<br />
la Cardiopatia Ischemica, l’Infarto Miocardico e l’Ictus, con un rapporto di 2-5:1 fra malattie<br />
coronariche e ictus.