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Dieta, regole igieniche e salute - PikiWiki

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12<br />

Intanto l’alimentazione, prima essenzialmente vegetariana, divenne parzialmente carnivora,<br />

comprendendo anche prodotti proteici del terreno come vermi, insetti, lumache, rane e uova di<br />

uccelli.<br />

Comparvero così nella alimentazione dell’Ominide nomade primitivo i primi grassi, ma<br />

certamente in piccole quantità (pochi grammi al giorno). In seguito, con la caccia e la selvaggina,<br />

con la pesca per le popolazioni viventi in riva al mare, la quantità aumentò di poco, per i motivi già<br />

descritti a proposito degli uomini primitivi.<br />

La raccolta di uova rimase saltuaria, perché spesso nascoste in luoghi inaccessibili; d’altra parte<br />

era abbastanza improbabile potessero procurarsi il latte, succhiandolo dalle femmine di altre specie<br />

di mammiferi.<br />

La frutta secca presentava altri inconvenienti legati al piccolo volume e alle difficoltà per estrarne<br />

i semi senza strumenti adatti.<br />

La comparsa nell’alimentazione della componente proteica, che costituisce la c.d. “rivoluzione<br />

proteica”, potrebbe aver determinato, secondo alcuni studiosi, una particolare evoluzione di quel<br />

ramo dei Primati, che nell’arco di oltre 6 milioni di anni ha portato allo sviluppo di una intelligenza<br />

superiore e di particolari tipi di comportamento.<br />

In questo periodo dell’evoluzione questi primati intelligenti precursori dell’uomo, i c.d. Ominidi,<br />

incontrarono casualmente un’altra fonte di proteine, la carne di animali morti prede di altri<br />

carnivori,che col tempo e con l’aiuto di strumenti di pietra e di armi primitive imparò in seguito a<br />

cacciare di persona, specie bovidi come le antilopi.<br />

Un esempio di questa dieta primitiva è offerto da una colonia sopravvissuta di indios dell’Alto<br />

Orinoco, gli Yanohama, che hanno un livello preistorico di alimentazione, consistente nella raccolta<br />

di prodotti della foresta, caccia e pesca, che consente loro di nutrirsi con 125 g. di pesce di fiume e<br />

250 g. di carne cacciata al giorno.<br />

Contemporaneamente avvennero altre importanti evoluzione della specie, come la nascita dello<br />

spirito di collaborazione fra i membri dello stesso branco, con la spartizione del cibo comunque<br />

procurato fra essi, la suddivisione delle diverse funzioni fra l’uomo cacciatore e la donna prima<br />

raccoglitrice poi casalinga, con funzioni di preparare il cibo, oltre che di assicurare la sopravvivenza<br />

della specie.<br />

Il miglioramento della alimentazione, con la dieta più varia e di diversa provenienza, determinò<br />

anche una grande crescita numerica degli ominidi e di conseguenza una rarefazione della<br />

selvaggina all’inizio del Pliocene; gli ominidi perciò furono costretti a migrare, come i primi<br />

cacciatori glaciali attraverso lo Stretto di Bering, probabilmente ghiacciato durante una grande<br />

glaciazione, prima nel Nord- e poi nel Sud-America al seguito delle grandi mandrie di<br />

animali,(mammuth, camelidi). In mille anni (periodo calcolato dai ricercatori) essi raggiunsero la<br />

Patagonia.<br />

Questa emigrazione di popolazioni asiatiche, attraverso lo stretto di Bering ghiacciato,<br />

nell’America del Nord è ora posta in discussione da studi recenti, che attribuiscono alle popolazioni<br />

insediate sulle due sponde all’incirca la stessa età.<br />

Intanto gli Ominidi in milioni di anni subirono una evoluzione in specie sempre più umane,<br />

finchè si arrivò, attraverso l’Australopiteco (da 3 1/2 milioni a 1 milione di anni fa),all’Homo<br />

Habilis ( da 2,7 a 1 milione di anni fa).<br />

Quando, in questo processo evolutivo, possiamo parlare di Uomo e come ci si è arrivati non lo<br />

sappiamo con certezza e ancora si combattono due teorie, quella evoluzionista che risale a Darwin e<br />

sostiene la graduale trasformazione della specie provocata dalle stesse forze della natura e quella<br />

creazionista di origine religiosa, che afferma l’intervento di una intelligenza superiore, da alcuni<br />

chiamata Dio, nell’ultimo passaggio da animale a uomo.<br />

Non abbiamo né l’intenzione, né la competenza per approfondire la discussione e d’altra parte<br />

questo ci porterebbe troppo lontano dal nostro argomento; perciò ci limiteremo a proseguire la<br />

nostra storia secondo la teoria evoluzionista, oggi prevalente, anche se non esente da critiche.

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