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Dieta, regole igieniche e salute - PikiWiki

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• Sale da cucina ( NaC), aggiunto a tavola o nei cibi conservati<br />

• Monosodio glutammato (MSG), usato a tavola, contenuto negli estratti di carne, negli<br />

scatolami o nei cibi surgelati. Questo sale, usato in abbondanza in alcuni ristoranti, provoca<br />

cefalea, sudorazione e paralisi temporanee (malattia di Kwock)<br />

• Bicarbonato di sodio, usato come antiacido nelle gastriti, o per lievitare il pane e i biscotti<br />

• Di sodio fosfato,usato nella cottura dei farinacei e nei formaggi<br />

• Sodio arginato, usato nella cioccolato e nei gelati<br />

• Sodio benzoato, usato come conservante nelle salse o nei condimenti preparati<br />

• Sodio idrossido, usato per le olive e per certi frutti e verdure<br />

• Sodio nitrito, usato per la conservazione delle carni e dei salumi<br />

• Sodio propinato, usato nei biscotti e pane, per inibire la crescita delle muffe<br />

• Sodio solfito, usato per decolorare certi frutti e come conservante nella frutta secca.<br />

Come difenderci da questa subdola presenza di sale negli alimenti più comuni, considerati<br />

correntemente privi di esso?<br />

E’ necessario leggere attentamente le etichette delle confezioni e rilevare la presenza del simbolo<br />

Na , cioè del sodio, sotto forma di cloruro di sodio o dei suoi vari Sali, sia nell’alimento principale<br />

che fra gli ingredienti.<br />

Effetti delll’uso del sale nell’uomo e in laboratorio sugli animali.<br />

Nei ratti, nutriti in laboratorio con diete a contenuti di sodio simili a quelli umani (Giappone e<br />

USA), è stata vista anche una rilevante riduzione della durata della vita, in proporzione alla quantità<br />

di sale ingerita; con una dieta contenente l’8,4% si verifica un accorciamento della sopravvivenza<br />

pari a 32 anni nell’uomo. Si verificano inoltre danni al cuore e al rene.(5)<br />

Il cane tradizionalmente carnivoro invece, che ha evidentemente acquisito un maggior adattamento<br />

a questi squilibri, è molto più resistente al sodio dell’uomo, di abitudini alimentari vegetariane come<br />

i Primati e riesce a tollerare senza conseguenze anche una dieta ricca di sale. Tuttavia, nel cane e nel<br />

ratto messi a dieta ipersodica, è stato osservato un forte aumento del colesterolo nel sangue.,<br />

aumento che scompare rapidamente tornando a una dieta povera di sodio.(6 )<br />

Anche fra gli uomini tuttavia, non tutti sono sensibili al sodio; mentre alcuni soggetti diventano<br />

ipertesi, un’alta percentuale non lo diventa.(7, 8 ) Sono considerati sodiosensibili quelli che<br />

trattengono il sodio e rispondono alla somministrazione di 200-400 mmol di sodio per 10-30 giorni<br />

con un aumento di pressione di almeno 10 mmHg,oltre che con aumento di peso; sono detti<br />

sodioresistenti gli altri.(8 )<br />

Da qualche anno è stato anche individuato il gene responsabile di questo comportamento.<br />

Sono più sensibili i soggetti di razza nera e gialla, oltre a quelli più anziani, che per altro<br />

avvertono meno il gusto del sale e quindi tendono a salare di più i cibi. (8, 9 )<br />

Nei soggetti sodiosensibili, l’eccesso di sale provoca, oltre ad aumento di peso e ad ipertensione,<br />

una serie di conseguenze, come compromissione della memoria, della concentrazione mentale,<br />

dell’intelligenza e della potenza sessuale, diminuzione della resistenza allo sforzo per aumento del<br />

consumo di energia (conseguente all’attività del sodio a livello cellulare).(9, 10 )<br />

Anche altri mammiferi si comportano in modo simile di fronte al carico di sodio.<br />

Particolare attenzione deve essere posta al sale della dieta ,oltre che nei soggetti sodiosensibili, in<br />

casi di grave ipertensione, di grave scompenso cardiaco, di cirrosi con ascite; in tali casi si consiglia<br />

di ridurre il sodio a 0,2 g. al giorno, pari a 0,5 g. di sale da cucina.<br />

Quando si può parlare di Ipertensione Arteriosa?<br />

Se la pressione, in alcune misurazioni successive, raggiunge o supera 140 mmHg di massima<br />

(sistolica) e/o 90 mmHg di minima (diastolica), si può parlare di ipertensione arteriosa lieve (fino a<br />

160/99), moderata (fino a 180/110), grave (fino a 210/120) e molto grave (superiore a 210/120).<br />

Trattamento dietetico dell’Ipertensione( ).

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