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Dieta, regole igieniche e salute - PikiWiki

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38<br />

• sono da evitare le carni rosse in genere ed in particolare le loro parti grasse e semigrasse . Le<br />

parti magre possono essere consumate al massimo in 3 pasti alla settimana;<br />

• sono da evitare le frattaglie e la selvaggina;<br />

• sono permesse le carni bianche (pollame, animali da cortile come conigli ecc.); per il<br />

pollame è consigliabile eliminare la pelle. Con questa limitazione esse possono essere<br />

consumate 3 volte alla settimana;<br />

• sono sconsigliati i latticini, salvo rare eccezioni fra i formaggi magri, lo yogurt e il latte<br />

scremato. Al massimo i formaggi grassi o semigrassi possono essere ammessi 1 o 2 volte<br />

alla settimana<br />

• le uova , se desiderate, possono essere consumate non più di 1 o 2 volte alla settimana;<br />

• sono proibiti i grassi per condimento di provenienza animale come burro, lardo, strutto, da<br />

sostituire con grassi vegetali. Condimento ideale è l’olio di oliva in moderata quantità e<br />

alcuni oli vegetali da scegliere secondo i criteri indicati nel Cap.III.<br />

• la quota di proteine necessaria al nostro metabolismo, in particolare di aminoacidi essenziali<br />

(vedi Cap: Premesse) , può essere fornita dal pesce in genere, per la quasi totalità ricco di<br />

grassi insaturi ad alto valore biologico e dall’albume dell’uovo. Il pesce è consigliabile<br />

almeno 4 volte alla settimana.<br />

• per variare la dieta e fornire altri elementi indispensabili come le fibre, sono consigliabili<br />

almeno 2 pasti alla settimana di legumi.<br />

Bibliografia<br />

1) Connor SL. Et al. The cholesterol/saturated-fat index : an indication of thr<br />

hypercholesterolaemic and atherogenic potential of food. Lancet 1986; 1229-32 (may 31)<br />

2) Connor WE, Connor SL. The dietary treatment of hyperlipidemia. Rationale, technique and<br />

efficacity. Medical Clinics North America. 1988; 66: 485-518<br />

3) Caruzzo C, Caruzzo E. L’alimentazione nel trattamento dell’iperlipidemia e nella prevenzione<br />

dell’aterosclerosi. Parte I. Federazione Medica, 1993; 5: 19-21<br />

4) Caruzzo C, Caruzzo E. L’alimentazione nel trattamento dell’iperlipidemia e nella prevenzione<br />

dell’aterosclerosi. Parte II. Federazione Medica, 1993; 6: 9-14<br />

Colesterolo-HDL (COL-HDL).<br />

L’abbassamento dei livelli plasmatici di Colesterolo-LDL (LDL) rappresenta attualmente<br />

l’obiettivo primario nella terapia delle dislipidemie per la prevenzione e il trattamento della<br />

cardiopatia ischemica.<br />

Tuttavia, non infrequentemente sono colpiti da infarto miocardico e da angina soggetti con<br />

colesterolemia normale ma con basso Colesterolo HDL o con alta Trigliceridemia.<br />

E’ ormai ampiamente documentato in letteratura che bassi livelli di Colesterolo-HDL (HDL)<br />

rappresentano un fattore di rischio indipendente e predittivo, cioè che rende più probabile la<br />

comparsa di un infarto miocardico , anche quando i livelli di LDL sono normali; il loro livello nel<br />

sangue è infatti inversamente proporzionale con il rischio di malattie coronariche (1, 2).<br />

Infatti, fra gli animali, il cane ed il gatto che hanno nel sangue un alto tasso di HDL sono molto<br />

resistenti all’aterosclerosi.<br />

Benché non siano completamente noti i meccanismi attraverso i quali le HDL proteggono contro<br />

l’aterosclerosi delle alterie, si ritiene che la loro presenza in quantità elevata faciliti il trasporto<br />

inverso del colesterolo dalla parete arteriosa al fegato, dove esso è eliminato sia direttamente che<br />

dopo trasformazione in acidi biliari(3).

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