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Dieta, regole igieniche e salute - PikiWiki

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Le ricerche condotte nell’uomo hanno dimostrato che soggetti che mangiavano carne 4 o più<br />

volte alla settimana erano soggetti ad un rischio doppio di cancro gastrico, rispetto a quelli che ne<br />

mangiavano raramente; il rischio aumentava ulteriormente di 3 volte per la carne molto cotta.<br />

Inoltre quelli che consumavano carne molto cotta, fritta o alla griglia, avevano un rischio maggiore<br />

di sviluppare il cancro anche in altri organi, come il colon-retto, la mammella, la prostata e il<br />

pancreas.(2, 3, 4, 5 )<br />

I vegetali, anche se cotti ad alte temperature, contengono invece molte meno sostanze in grado di<br />

indurre il cancro delle proteine animali.<br />

Per minimizzare gli effetti sfavorevoli della cottura, si consiglia di non superare i 160 gradi,<br />

cucinando i cibi a vapore, o bolliti lentamente, o al forno o al microonde, o al massimo arrosto ; in<br />

tal modo il contenuto di queste amine cancerogene è minimo. La loro produzione aumenta in modo<br />

esponenziale con l’alta temperatura, per cui ad es. a 250 gradi questi aumentano 3 volte di più che a<br />

200 gradi.<br />

Devono essere ridotti il più possibile i tempi di cottura e il contatto con le fonti di calore, come<br />

avviene con la frittura con impanatura, o con la fiamma della griglia o dello spiedo.<br />

Sono da preferire alimenti come latte, uova, tofu, soia, fegato e legumi, che non contenendo<br />

creatina o creatinina sviluppano quantità minime di sostanze cancerogene.<br />

Riepilogando, per minimizzare la formazione di sostanze cancerogene è opportuno:<br />

- non superare temperature di 150-160 gradi, limitare il tempo di cottura, non<br />

abbrustolire la carne e cuocerla il più lontano possibile dalla fiamma;<br />

- se possibile usare il forno a microonde o cuocere a vapore o bollire lentamente;<br />

- da evitare la griglia, la frittura con pane grattugiato, lo spiedo;<br />

- se proprio si vuole cucinare alla griglia, usare prima il forno a microonde e poi il grill<br />

solo per finire la cottura; in tal caso è consigliabile tagliare la carne a piccoli pezzi, che<br />

cuociono più rapidamente.<br />

Recentemente, ricerche svedesi hanno riscontrato che molti alimenti, fritti o cotti al forno<br />

contengono notevoli quantità di acrilamide, un potente cancerogeno riconosciuto. Anche i cibi<br />

ricchi di Carboidrati, se fritti o cotti al forno a più di 120°, sviluppano notevoli quantità di<br />

acrilamide. Tanto più è alta la temperatura raggiunta, tanto più aumenta la sua produzione.<br />

Negli stessi alimenti, ad es. nelle patate crude o solo bollite, (la temperatura che si raggiunge è<br />

minore), l’acrilamide non è reperibile.<br />

Di conseguenza, le patate fritte, le più indiziate, ma anche il pane, i biscotti, gli snacks, i fiocchi,<br />

potrebbero essere considerati cancerogeni. Un pacchetto di patate fritte ad es. contiene più di 500<br />

volte il livello di acrilamide permesso nell’acqua potabile.<br />

Essa, somministrata nell’acqua da bere ai ratti maschi , ha provocato la formazione di vari tipi di<br />

tumori e danni al sistema nervoso.<br />

Gli istituti di ricerca americani tuttavia sono molto cauti nell’accettare questi dati svedesi e così<br />

pure l’Organizzazione Mondiale della Sanità; l’acrilamide provoca sicuramente il cancro negli<br />

animali, ma nessun caso di tumore sicuramente causato da essa è stato dimostrato nell’uomo.<br />

Il problema pertanto richiede ulteriori studi; per ora si consiglia soltanto una dieta bilanciata,<br />

molto ricca di frutta e verdura cruda.<br />

Bibliografia<br />

!) Cross AJ et al. A prospective study of red and processed meat intake in relation to cancer risk.<br />

PLoS Med. 2007 Dec.11; 4(12): e325.<br />

2) Blaustein MP. J. Cardiovascular Pharmacology. 1988 ; 12. S56<br />

3) Proceeding of the 2nd International Congress on Food and Cancer Prevention. Ede, The<br />

Netherland, May 19-22, 1996, Cancer Lett. 1997 Mar.19; 114 (1-2):1<br />

4) Reddy BS et al. Metabolic epidemiology of large bowel cancer: fecal bulk and constituents of<br />

high-risk North American and low-risk Finish population. Cancer 1978Dec; 42(6):<br />

5) Europ. J. Cancer Prevention 1996;5 (Suppl 2). 1

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