Dieta, regole igieniche e salute - PikiWiki
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neutro. Altri oli ricchi di Omega-3, come quello di canola e di lino potrebbero essere a basso rischio<br />
di cancro.<br />
Oltre all’attività antitumorale, gli acidi grassi monoinsaturi e quelli Omega-3 potrebbero<br />
proteggere anche contro le malattie cardiovascolari, che effettivamente sono meno frequenti sia<br />
nell’Italia meridionale che in Grecia.<br />
Il rischio è aumentato dal consumo di colesterolo e dall’eccesso di proteine animali, in quanto<br />
producono radicali liberi, oltre a stimolare la produzione di ormone della crescita e di estrogeni ed<br />
a favorire la coagulazione del sangue.( 7, 8, 9). Anche l’abitudine di mangiare cibi cotti o conservati<br />
aggrava il rischio; se ad esempio frutta e verdura sono raccolte molte ore prima, infatti, perdono<br />
parte della loro capacità antiossidante per la scomparsa di vitamine e flavonoidi<br />
Oggi si consiglia un consumo di grassi non superiore al 20% delle calorie totali e di scegliere<br />
l’olio di oliva come condimento; ottimi anche quelli contenuti nel pesce.<br />
<strong>Dieta</strong> iperproteica. Una dieta ricca di grassi è stata per anni accusata di favorire il cancro; più<br />
recentemente anche una alimentazione troppo ricca di proteine è stata collegata con la sua<br />
insorgenza.(7, 8, 9, 10, 21 ).<br />
Questa ipotesi è stata prima confermata negli animali e successivamente nell’uomo; più indiziate<br />
sono le carni di manzo e in grado minore di maiale e di pollo, per il loro contenuto in sostanze<br />
cancerogene, ancora più abbondanti nei cibi conservati. Il fenomeno sarebbe favorito dall’alto<br />
contenuto di colesterolo della carne di manzo e del tuorlo d’uovo.<br />
Le proteine poi sono difficili da digerire per la distruzione degli enzimi nella cottura, per cui<br />
sviluppano ammonio che favorisce la comparsa e la crescita dei tumori, specie intestinali.<br />
Pertanto il consumo giornaliero di carni rosse, specie di manzo, non dovrebbe superare gli 80<br />
grammi; sono preferibili quelle di pesce e pollame specie non di allevamento, tuttavia sempre in<br />
piccole quantità e bollite, possibilmente con l’eliminazione del brodo, che contiene le sostanze<br />
cancerogene..(21)<br />
Amido trattato e zucchero. Anche lo zucchero raffinato è stato accusato di favorire il cancro,<br />
specie della mammella, ovaio, prostata e intestino(14).<br />
L’amido invece, in forma di pane, pasta e cereali, favorirebbe il cancro dello stomaco.<br />
Sale. Il sale è un forte irritante e inibitore di enzimi, che aumenta la velocità di crescita dei tumori,<br />
anche per la competizione col potassio dotato invece di azione preventiva.<br />
E’ stato osservato infatti che in popolazioni africane, che non usavano sale per la distanza dalla<br />
costa ed erano pressoché risparmiate dai tumori, dopo l’arrivo del sale queste malattie erano<br />
nettamente aumentate.<br />
Pertanto va ridotto al massimo nella nostra dieta, che come già detto ne contiene circa 10 volte il<br />
reale fabbisogno sotto forma di sale da cucina e di cibi salati o conservati.<br />
Cottura dei cibi. Anche la cottura dei cibi è considerata favorire il cancro, come già è stato detto<br />
nel Cap.XI.<br />
Essa infatti distrugge negli alimenti le sostanze antiossidanti, come i flavonoidi e le vitamine<br />
antiossidanti C, E ed A ; sono eliminati anche gli enzimi naturali, che facilitano la digestione.<br />
La cottura inoltre altera le proteine degli alimenti, producendo sostanze cancerogene e<br />
deprimendo il sistema immunitario che ci difende contro i tumori ed altre malattie.<br />
Tanto più lungo è il tempo di cottura, tanto maggiore è il danno. Anche la raffinazione elimina<br />
vitamine, fibre e minerali.<br />
Vitamine e Minerali. Si può concludere che la dieta ideale per prevenire il cancro è fatta di cibi<br />
crudi e il più possibile freschi, per conservarne il contenuto di vitamine, flavonoidi ed enzimi;<br />
quella occidentale, in quanto cotta e trattata in vario modo, ne è generalmente carente.<br />
L’uomo moderno è difficilmente a corto di vitamine assunte con la dieta o fabbricate<br />
dall’organismo; solo la vitamina C, sintetizzata dalle piante e da tutti i mammiferi, ma non<br />
dall’uomo, dai primati e dalle cavie, può mancare nel nostro organismo.