Dieta, regole igieniche e salute - PikiWiki
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Un basso livello di HDL è di frequente riscontro nel diabete non insulino-dipendente e nella<br />
sindrome metabolica, caratterizzata da insulinoresistenza e obesità addominale, patologie in cui la<br />
sua presenza con altre turbe metaboliche si associa frequentemente a complicanze vascolari.<br />
Alla luce di queste osservazioni, i programmi di trattamento delle iperlipidemie che producono<br />
aterosclerosi devono andare oltre l’abbassamento dei valori del colesterolo-LDL, ponendosi anche<br />
l’obiettivo dell’aumento di quello HDL.<br />
Sfortunatamente, i livelli delle HDL sono meno suscettibili di correzione con la dieta di quelli<br />
delle LDL; infatti la sostituzione di una dieta ad alto contenuto di colesterolo e grassi saturi con<br />
un’altra ad alto contenuto di grassi insaturi, riduce le LDL nel sangue ma non aumenta le HDL (4).<br />
Solo un moderato apporto dietetico di vino, possibilmente rosso, al pari di una più intensa attività<br />
fisica, sembra indurre un modesto incremento del colesterolo-HDL (4).<br />
Bibliografia.<br />
1) Gordon T et al. Am.J.Med. 1977; 62: 707-14<br />
2) Assmann G et al. Atherosclerosis. 1996; 124: S11-20<br />
3) Brewer HB. New England J. Med. 2004; 350, 1491-4<br />
4) Grundy SM et al. Am. J. Med.2002; 113: 25S-259S.<br />
Ipertrigliceridemia<br />
I Trigliceridi, grassi neutri che costituiscono i principali componenti del tessuto adiposo, sono il<br />
secondo grasso che circola nel sangue, sotto forma di lipoproteina VLDL.<br />
Il loro aumento, oltre i 200 e fino a 500 mg% e più, costituisce la ipertrigliceridemia, che può essere<br />
sia isolata, in genere su base genetica (c.d.Ipertrigliceridemia Familiare), sia associata ad una<br />
ipercolesterolemia, anch’essa spesso da cause genetiche (c.d.Iperlipidemia Familiare Combinata).<br />
Entrambe questi disturbi favoriscono la comparsa di aterosclerosi, in particolare le seconda,<br />
riscontrata non infrequentemente nei soggetti con infarto miocardico, tanto più che spesso i pazienti<br />
che ne sono affetti sono anche diabetici, ipertesi e obesi e presentano bassi livelli di HDL.<br />
L’ipertrigliceridemia può essere ereditaria o acquisita. In entrambi i casi la <strong>Dieta</strong> deve contenere<br />
innanzitutto una ridotta quantità di Calorie, per far dimagrire il paziente; in particolare è necessario<br />
limitare l’introduzione di Carboidrati (zuccheri), specie di quelli raffinati come zuccheri, dolci, pane<br />
e pasta di farina bianca.<br />
Sono da sconsigliare il consumo di alcool in tutte le sue forme e l’assunzione di contraccettivi<br />
orali; anche i grassi saturi, cioè di origine animale, vanno limitati. Consigliabile invece un maggior<br />
consumo di pesce, ricco di acidi grassi Omega-3 (vedi Cap.III ) e di cibi ricchi di fibre (1 ).<br />
E’ da consigliare anche un aumento dell’attività fisica, per favorire la perdita di peso.<br />
Nella Iperlipidemia Familiare Combinata, che associa alti tassi di Colesterolo e di Trigliceridi nel<br />
sangue, la dieta si propone di ridurre i grassi predominanti, cioè i più elevati al momento del primo<br />
esame. In genere la dieta deve essere povera, oltre che dei carboidrati, come nell’ipertrigliceridemia<br />
familiare, anche di colesterolo e di grassi saturi, come nell’ipercolesterolemia familiare. (vedi<br />
prima); consigliabile inoltre la riduzione delle calorie e del peso.<br />
Nella Tabella che segue sono indicati i consigli da seguire in presenza di una elevata<br />
trigliceridemia: (1, 2 )<br />
Tab. 17 bis. Consigli per il trattamento di ipertrigliceridemia (da NCEP 2002).<br />
Grassi Totali < 30% kcal totali<br />
“ “ nei casi più gravi < 15% kcal totali<br />
AGPolinsaturi Omega-3 consumarne l’equivalente di 1g.al giorno<br />
Carboidrati < 60% kcal totali<br />
Aumentare il consumo di cibi ricchi di fibre