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Dieta, regole igieniche e salute - PikiWiki

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39<br />

Un basso livello di HDL è di frequente riscontro nel diabete non insulino-dipendente e nella<br />

sindrome metabolica, caratterizzata da insulinoresistenza e obesità addominale, patologie in cui la<br />

sua presenza con altre turbe metaboliche si associa frequentemente a complicanze vascolari.<br />

Alla luce di queste osservazioni, i programmi di trattamento delle iperlipidemie che producono<br />

aterosclerosi devono andare oltre l’abbassamento dei valori del colesterolo-LDL, ponendosi anche<br />

l’obiettivo dell’aumento di quello HDL.<br />

Sfortunatamente, i livelli delle HDL sono meno suscettibili di correzione con la dieta di quelli<br />

delle LDL; infatti la sostituzione di una dieta ad alto contenuto di colesterolo e grassi saturi con<br />

un’altra ad alto contenuto di grassi insaturi, riduce le LDL nel sangue ma non aumenta le HDL (4).<br />

Solo un moderato apporto dietetico di vino, possibilmente rosso, al pari di una più intensa attività<br />

fisica, sembra indurre un modesto incremento del colesterolo-HDL (4).<br />

Bibliografia.<br />

1) Gordon T et al. Am.J.Med. 1977; 62: 707-14<br />

2) Assmann G et al. Atherosclerosis. 1996; 124: S11-20<br />

3) Brewer HB. New England J. Med. 2004; 350, 1491-4<br />

4) Grundy SM et al. Am. J. Med.2002; 113: 25S-259S.<br />

Ipertrigliceridemia<br />

I Trigliceridi, grassi neutri che costituiscono i principali componenti del tessuto adiposo, sono il<br />

secondo grasso che circola nel sangue, sotto forma di lipoproteina VLDL.<br />

Il loro aumento, oltre i 200 e fino a 500 mg% e più, costituisce la ipertrigliceridemia, che può essere<br />

sia isolata, in genere su base genetica (c.d.Ipertrigliceridemia Familiare), sia associata ad una<br />

ipercolesterolemia, anch’essa spesso da cause genetiche (c.d.Iperlipidemia Familiare Combinata).<br />

Entrambe questi disturbi favoriscono la comparsa di aterosclerosi, in particolare le seconda,<br />

riscontrata non infrequentemente nei soggetti con infarto miocardico, tanto più che spesso i pazienti<br />

che ne sono affetti sono anche diabetici, ipertesi e obesi e presentano bassi livelli di HDL.<br />

L’ipertrigliceridemia può essere ereditaria o acquisita. In entrambi i casi la <strong>Dieta</strong> deve contenere<br />

innanzitutto una ridotta quantità di Calorie, per far dimagrire il paziente; in particolare è necessario<br />

limitare l’introduzione di Carboidrati (zuccheri), specie di quelli raffinati come zuccheri, dolci, pane<br />

e pasta di farina bianca.<br />

Sono da sconsigliare il consumo di alcool in tutte le sue forme e l’assunzione di contraccettivi<br />

orali; anche i grassi saturi, cioè di origine animale, vanno limitati. Consigliabile invece un maggior<br />

consumo di pesce, ricco di acidi grassi Omega-3 (vedi Cap.III ) e di cibi ricchi di fibre (1 ).<br />

E’ da consigliare anche un aumento dell’attività fisica, per favorire la perdita di peso.<br />

Nella Iperlipidemia Familiare Combinata, che associa alti tassi di Colesterolo e di Trigliceridi nel<br />

sangue, la dieta si propone di ridurre i grassi predominanti, cioè i più elevati al momento del primo<br />

esame. In genere la dieta deve essere povera, oltre che dei carboidrati, come nell’ipertrigliceridemia<br />

familiare, anche di colesterolo e di grassi saturi, come nell’ipercolesterolemia familiare. (vedi<br />

prima); consigliabile inoltre la riduzione delle calorie e del peso.<br />

Nella Tabella che segue sono indicati i consigli da seguire in presenza di una elevata<br />

trigliceridemia: (1, 2 )<br />

Tab. 17 bis. Consigli per il trattamento di ipertrigliceridemia (da NCEP 2002).<br />

Grassi Totali < 30% kcal totali<br />

“ “ nei casi più gravi < 15% kcal totali<br />

AGPolinsaturi Omega-3 consumarne l’equivalente di 1g.al giorno<br />

Carboidrati < 60% kcal totali<br />

Aumentare il consumo di cibi ricchi di fibre

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