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Dieta, regole igieniche e salute - PikiWiki

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91<br />

In questo capitolo ovviamente non parleremo di dieta, ma piuttosto di come superare questa grave<br />

intossicazione voluttuaria<br />

L’abitudine di fumare tabacco, dopo l’introduzione della pianta dalle Americhe nel 1500, ha<br />

rapidamente invaso i continenti e creato con la sua assuefazione numerosi problemi di ordine<br />

sanitario e sociale.<br />

Quando il tabacco brucia, alle alte temperature sviluppate fra gli 800 e 880 gradi,si producono<br />

prodotti di combustione di vario tipo, sia allo stato di gas che sotto forma di polveri.<br />

Le polveri sono molto fini ed hanno un calibro di 0,22 micron (1 micron = 1 millesimo di<br />

millimetro); come tali possono raggiungere i bronchi più piccoli e gli alveoli polmonari, dove<br />

provocano irritazione e ostruzione bronchiale.<br />

Nel fumo di sigarette sono state identificate quasi 4000 componenti, alcune con proprietà<br />

irritanti, altre (circa 60), presenti nel catrame, sospettate o riconosciute cancerogene, cioè che<br />

iniziano la formazione del cancro, o che ne accelerano il decorso.<br />

Fra i numerosi gas ricordiamo l’ossido di carbonio, che si lega facilmente all’emoglobina del<br />

sangue producendo un avvelenamento cronico da carbossiemoglobina, peggiorando l’ossigenazione<br />

del sangue e di conseguenza stimolando l’aumento dei globuli rossi (c.d. poliglobulia). E’ da tener<br />

presente che sigari e pipa producono 3 volte più ossido di carbonio che le sigarette.<br />

Viene assorbita inoltre, specie con la saliva, la nicotina, veleno nervoso responsabile della<br />

dipendenza dalle sigarette e della liberazione di adrenalina, con aumento della frequenza cardiaca e<br />

della pressione arteriosa, della gettata cardiaca e del lavoro cardiaco, associato a vasocostrizione<br />

generalizzata, specie a livello coronario e periferico, .<br />

Dall’attività congiunta di questo ed altri fattori (ipercolesterolemia) deriva un aumento della<br />

frequenza di malattie coronariche, come l’infarto miocardico specie in soggetti giovani, e di quelle<br />

delle arterie degli arti inferiori, di aritmie cardiache. (4 ). E’stato osservato anche un aumento della<br />

Pressione Arteriosa,, della coagulazione del sangue e del colesterolo, che si sommano per<br />

aumentare il rischio di malattie coronariche. Il fumo inoltre provoca la formazione di una enorme<br />

quantità di radicali liberi (vedi Cap.XII).<br />

I fumatori infine hanno un rischio di morte improvvisa da 2 a 4 volte superiore ai non fumatori.<br />

Essi subirebbero ancora una diminuzione della forza muscolare e della resistenza fisica, come è<br />

ben avvertito dai fumatori che smettono; anche la memoria ne verrebbe peggiorata.<br />

Nell’apparato respiratorio il fumo produce la paralisi delle ciglia vibratili che, con il loro<br />

movimento verso la bocca, liberano i bronchi dal catarro e dalle sostanze nocive inalate; a lungo<br />

termine insorge una bronchite cronica, con enfisema e crisi asmatiche.<br />

Il fumo inoltre aumenta di 20 volte il rischio di cancro del polmone,specie se i fumatori aspirano<br />

il fumo, se aspirano molte boccate per ogni sigaretta o la accendono più volte; inoltre esso favorisce<br />

per azione diretta il cancro della laringe, della bocca , dell’esofago e anche della pelle e del<br />

pancreas. La eliminazione poi di cataboliti (sostanze derivate.dal metabolismo del fumo) con le<br />

orine può produrre il cancro della vescica.<br />

L’ulcera gastrica è più frequente nei fumatori e la sua guarigione ne è rallentata.<br />

Le donne fumatrici partoriscono spesso figli sottopeso rispetto alle non fumatrici; il neonato poi è<br />

più soggetto a malattie bronchiali ed a morte improvvisa. Quelle che oltre al fumo prendono anche<br />

la pillola contracettiva, hanno un rischio di malattie coronariche 10 volte maggiore delle altre e una<br />

probabilità di ictus ischemico fortemente aumentata.<br />

Tutti questi fattori negativi accorciano la durata della vita dei fumatori da 5 a 8 anni; per ogni<br />

sigaretta la riduzione è stata calcolata in 5 minuti e mezzo.<br />

Sulla base di tutti queste conferme del rischio da fumo, sono state promosse varie campagne, nel<br />

Nord-America e in Europa, per la sua eliminazione, con risultati non sempre positivi.<br />

Dove queste campagne sono state più seguite, la letteratura segnala importanti risultati. (5 )<br />

Per lungo tempo si è discussa l’importanza del Fumo passivo, cioè di quello che si respira in<br />

vicinanza dei fumatori, in casa, sul lavoro, nei locali pubblici. E’ ormai universalmente accettato<br />

che anche il fumo passivo è un agente cancerogeno umano riconosciuto.

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