12.03.2017 Views

FuoriAsse #19

Officina della cultura

Officina della cultura

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

appare, quando appare, come nient'altro<br />

che una bozza di personaggio, un<br />

fantoccio di spettrale inespressività degno<br />

di figurare nella Danza della vita di<br />

Munch. Rare e marginali sono le informazioni<br />

che trapelano sulla sua vita privata.<br />

Una moglie, una figlia, no, due.<br />

Una casa lussuosa che ricorda gli interni<br />

dei quadri di Hopper: gli interni visti<br />

da fuori, dalla buia notte. Non una<br />

descrizione fisica.<br />

Holtrop è un venditore di fumo, “un<br />

genio del marketing” guidato dalla convinzione<br />

che “in ogni baracca abbandonata<br />

dalla storia abitava almeno un<br />

essere umano che la pubblicità non rintronava<br />

ancora a sufficienza”. Il suo<br />

talento e il suo aggressivo dinamismo<br />

(coltivato a dosi alterne di stimolanti e<br />

tranquillanti, il cui consumo diventa<br />

sempre più smodato nel corso del libro)<br />

gli guadagnano grande credito e prestigio<br />

nel mondo dell'economia nei primi<br />

anni di boom; ma quando il trend si<br />

inverte, poco dopo, queste doti si dimostrano<br />

insufficienti a dialogare con una<br />

crisi finanziaria che richiede antidoti,<br />

appunto, finanziari (Gli indici mostravano<br />

una sola cosa: la festa era finita. E i<br />

postumi della sbronza sarebbero stati<br />

spaventosi. Era l'ora dei filistei, per i<br />

giocatori d'azzardo era finita la partita).<br />

Il racconto vero e proprio ha inizio già in<br />

questa fase. Holtrop non appartiene alla<br />

schiera dei finanzieri e dei filistei, che<br />

disprezza supremamente, non è interessato<br />

né competente riguardo agli aspetti<br />

prettamente finanziari dell'economia e<br />

del mercato, non è che un abile venditore;<br />

ed è quindi condannato a capitolare.<br />

Come quello del Barry Lyndon di Kubrick,<br />

il destino di Holtrop è già noto fin<br />

dall'inizio, fin dal titolo-spoiler, titolo-didascalia,<br />

titolo-titolo. Lo stesso Holtrop<br />

sembra presagire la propria caduta, e lo<br />

lascia trapelare una sera, tra l'una e l'altra<br />

futilità che le va snocciolando, parlando<br />

con una giornalista (A essere tanto<br />

favoriti dal destino era difficile non<br />

aspettarsi che prima o poi sarebbe arrivato<br />

il conto. «Il conto dei favoriti?» domandò<br />

lei. Che per tutta questa fortuna<br />

prima o poi bisognasse pagare qualcosa,<br />

sì. Holtrop ne era sicuro). Inesorabile,<br />

dunque, la sorte dell'audace amministratore<br />

delegato, perché connessa all'esercizio<br />

stesso del potere, che consuma<br />

chiunque avidamente lo eserciti: ma<br />

Holtrop fin dalle prime pagine ci appare<br />

in una luce di speciale vulnerabilità a<br />

questa legge fatale, forse proprio per<br />

essere, al cospetto delle altre anime<br />

morte del suo ambiente, diverso; diverso<br />

perché colto, perché con un passato di<br />

letterato, perché – dopotutto, ancorché<br />

larvatamente – umano: “caratterialmente<br />

non era maturato fino a quella perfezione<br />

rappresentata dalla più mediocre<br />

mediocrità”. L'ambiente della Assperg, e<br />

non solo quella, è per l'autore uno sconcio<br />

verminaio di nullità smaniose di annientarsi<br />

l'un l'altra, senza sentimenti<br />

fuorché animaleschi, senza vera vita,<br />

disposte a tradire il prossimo “solo<br />

perché è il prossimo da troppo tempo”.<br />

Il declino di Holtrop ha inizio, il lettore<br />

ne ha preciso sentimento e avvertimento,<br />

quando l'amministratore delegato,<br />

durante una trasferta asiatica in cui sta<br />

tentando un'azzardata transazione finanziaria,<br />

si sente “improvvisamente insicuro”<br />

per avere avanzato un'offerta<br />

eccessiva. “Si alzò, andò alla finestra,<br />

formulò una rapida preghiera: «Dio misericordioso,<br />

aiutami ti prego! Grazie!»”.<br />

Invocazione manzoniana, si potrebbe<br />

dire, non fosse per quel grazie finale che<br />

la comprime, come tutto il resto, a una<br />

dimensione utilitaristica; e d'altronde<br />

non è che un'illusoria e fugace incursione,<br />

l'unica in tutto il libro, del Dio che<br />

atterra e suscita. Neanche il suicidio di<br />

un ex superiore di Holtrop licenziato con<br />

gelido calcolo da quest'ultimo è imposto<br />

FUOR ASSE<br />

103

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!