FuoriAsse #19
Officina della cultura
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Le<br />
recensioni<br />
a cura di<br />
Claudio Morandini<br />
Alessio Cuffaro<br />
La distrazione di Dio<br />
Autori Riuniti, Torino, 2016<br />
©Patricia March<br />
Per effetto di una misteriosa “distrazione<br />
di Dio” (da cui trae il titolo l’ambizioso<br />
romanzo di Alessio Cuffaro pubblicato<br />
da Autori Riuniti nel 2016), invece di<br />
trasferirsi in un presumibile aldilà in<br />
seguito a eventi traumatici, l’anima di<br />
Francesco Cassini passa da un corpo a<br />
un altro, e continua a transumare nei<br />
corpi di diversi personaggi, in diverse<br />
epoche, dalla fine dell’Ottocento a tutto<br />
il Novecento, adattandosi lentamente alle<br />
nuove identità, ambientandosi nelle<br />
nuove situazioni, ricollegando fili strappati<br />
nelle relazioni con i nuovi personaggi,<br />
cercando di modificare e correggere<br />
errori, combinando qualche pasticcio,<br />
sia pur sempre con le migliori intenzioni.<br />
Il romanzo inizia muovendosi con<br />
spigliatezza in ambienti poco frequentati<br />
dall’attuale letteratura (la Francia e la<br />
Torino fin de siècle), e capitolo dopo<br />
capitolo erige un’architettura ingegnosa<br />
che ambisce a rappresentare gli snodi<br />
più decisivi dell’età recente; in partenza<br />
sembra, per tematiche e inquietudini,<br />
un Pirandello rivisitato, e man mano<br />
che il gioco procede assomiglia sempre<br />
più alle puntate di un’intera stagione di<br />
Quantum Leap (sia detto con tutto il<br />
rispetto). Abbiamo a questo punto un<br />
solo rimpianto: che la lingua non partecipi<br />
davvero a questi viaggi nel tempo e<br />
nello spazio vissuti dai personaggi, e si<br />
limiti a raccontare pianamente come se<br />
tutto accadesse nella nostra quotidianità<br />
di oggi.<br />
FUOR ASSE<br />
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