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FuoriAsse #19

Officina della cultura

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INTERVISTA<br />

a IGORT<br />

di Faith Aganmwonyi<br />

e Mario Greco<br />

©IGORT - Il capitano Folon, tratto da Le Long Adieu 1979<br />

Igort, nome d’arte, fumettista, illustratore, saggista e musicista di origini sarde, abbandona<br />

lo stile dei graphic novels e ci guida nel suo primo romanzo my generation (Chiarelettere,<br />

2016). Un percorso personale tutt’altro che lineare, in cui il contesto storico e sociale ha un<br />

rilievo non indifferente, e a tratti traumatico, in quello che si può definire la formazione di<br />

un uomo e artista internazionale.<br />

FA - Igort è uno dei personaggi, di livello<br />

internazionale, più conosciuti nel<br />

mondo del fumetto. Si scrive Igort e si<br />

legge fumetto o si scrive fumetto e si<br />

legge Igort. Insomma, cosa ti ha portato<br />

alla stesura del romanzo my generation?<br />

IGORT - Il mio lavoro ha, da sempre,<br />

una vocazione aperta. Da quando ho<br />

cominciato, pubblico storie disegnate,<br />

scrivo sceneggiature, racconti, piece tea -<br />

trali, lavoro alla radio. Non mi sento di<br />

osservare confini, l'immaginazione non<br />

ne ha. E io seguo la disciplina che risponde<br />

a una sola domanda: è vero? Nel<br />

senso di una verità profonda, una autenticità.<br />

Oppure non lo è?<br />

Provo a rispondere onestamente, nei<br />

miei limiti. E se non lo è occorre tagliare,<br />

selezionare. Rifare.<br />

FA - Nel romanzo my generation parli<br />

spesso di quell’onda chiamata eroina<br />

che, negli anni ’70-’80, come del resto<br />

ancora oggi, trascinava con sé le vite dei<br />

giovani, soprattutto di quei ragazzi annoiati<br />

per ingenuità e vuoto interiore.<br />

Cosa ti ha salvato e cosa pensi possa<br />

salvare i giovani di oggi, annoiati per<br />

sazietà e altrettanto per vuoto interiore?<br />

IGORT - Mi ha salvato la bellezza, come<br />

cerco di raccontare nei dettagli. E la forza<br />

dei sogni. Scrivere, raccontare, disegnare,<br />

sognare, riempiono l'esistenza di<br />

vita e interesse. È fondamentale, io credo,<br />

cercare di leggersi, cercare di capire<br />

cosa risuoni in profondità dentro di noi.<br />

Questa “ginnastica” sveglia forze importanti<br />

che possono aiutare a capire chi<br />

siamo. Nella mia vita i primi interessi<br />

forti si sono palesati quando avevo circa<br />

sei anni, e da allora non mi hanno mai<br />

FUOR ASSE<br />

51<br />

Redazione Diffusa

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