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FuoriAsse #19

Officina della cultura

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Riflessi<br />

Metropolitani<br />

teorie, immagini, testi della mutazione<br />

a cura di<br />

Caterina Arcangelo<br />

@Antonello Veneri<br />

Riflessi Metropolitani è uno spazio virtuale di confronto e incontro in cui raccoglieremo<br />

differenti contenuti, utilizzando diverse forme di espressione – dalla scrittura alle<br />

immagini, dal video alla fotografia.<br />

Se osserviamo i cambiamenti che, nel corso di questi ultimi decenni, hanno portato<br />

alla riorganizzazione della vita sociale, se ci avviciniamo al concetto di spazio sociale,<br />

emergeranno delle peculiarità che rendono necessaria una riflessione sociologica sui<br />

luoghi.<br />

Lo stesso George Hazeldon – architetto di origine britannica – nel suo sogno di<br />

costruire una città che sia una riproduzione moderna di quelle che erano le antiche<br />

fortezze medievali, ci permette di osservare che, oggi, uno dei problemi più grandi<br />

che attanaglia l’essere umano è proprio la ricerca di sicurezza.<br />

All’idea di sicurezza si unisce, però, anche una nuova concezione, che incide forse<br />

più profondamente e che ha a che fare con l’azzeramento di ogni differenza.<br />

Zygmunt Bauman in La solitudine del cittadino globale, facendo riferimento a<br />

Michail Bachtin, scrive: «Ciò che aveva trovato, là dove nasce il potere, era una paura<br />

cosmica: del tutto simile alla paura “tremenda” di Rudolph Otto e parzialmente<br />

simile alla paura “sublime” di Kant». In effetti lo stretto legame postulato da Bachtin<br />

tra paura e potere non può che guidare il nostro ragionamento a quello che è anche<br />

lo sfaldamento dell’individualità (la paura così come il riso sono stati mediati, scomposti<br />

e suddivisi in tanti piccoli elementi e infine «privatizzati»), ponendoci quindi<br />

nella controversa e delicata situazione di domandarci come i nostri sentimenti possano,<br />

nell’era della globalizzazione, combaciare con l’idea di libertà individuale.<br />

È quindi anche sull’assenza delle differenze – fattore quest’ultimo che determina,<br />

contraddistingue e rende simili le periferie metropolitane – che si vuole porre l’attenzione.<br />

Che cosa sono i luoghi? Come percepiamo, o meglio viviamo uno spazio che, sulla<br />

scia di Newton, non possiamo pensare come separato dalla sfera sociale?<br />

È da questa serie di perplessità che nasce la curiosità di approfondire lo spazio come<br />

problema sociale e, di conseguenza, la necessità di parlare dei luoghi, delle connessioni<br />

tra essi e dei vari significati della presenza umana.<br />

Caterina Arcangelo<br />

FUOR ASSE<br />

27<br />

Riflessi Metropolitani

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