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FuoriAsse #19

Officina della cultura

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per l’altro inconseguibile.<br />

Manca in San Secondo quella costruzione<br />

progressiva dell’individualità a cui<br />

attendono invece i personaggi dei drammi<br />

teatrali di un Dino Terra, per esempio,<br />

per i quali ogni esperienza è una<br />

dimensione conoscitiva della realtà. Basti<br />

pensare come, di fronte all’avventura<br />

d’amore, Alessandra (L’Avventura terrestre)<br />

consideri se stessa: «una farfalla<br />

forestiera» 10 ; mentre la Bella ed Elegante<br />

Giovane, in L’Amico dell’Angelo (1927) di<br />

Terra, si sentirà piuttosto una «crisalide»<br />

11 : l’una ponendosi in una condizione<br />

di estraneità, l’altra attestando invece il<br />

valore formativo dell’esperienza.<br />

Per i personaggi di San Secondo non di<br />

rado l’amore rivela infatti l’intenzione di<br />

uno slancio più alto, metafisico, nella<br />

speranza di ritrovare un paradiso perduto,<br />

quella «vita anteriore» che non pos -<br />

sono dimenticare ma nemmeno ricordare<br />

bene.<br />

Queste creature sembrano muoversi in<br />

uno spazio di oblio profondo, «oblio delle<br />

fondazioni» 12 , potremmo dire con Paul<br />

Ricoeur, riconducibile a quello che il filosofo<br />

chiama l’immemoriale: qualcosa<br />

che non è mai avvenuto, che «non è mai<br />

stato evento per me», eppure è già là,<br />

come la Creazione, in origine. Ma quale,<br />

il rapporto che hanno con questa vita<br />

anteriore che in immagine persiste, che<br />

si fa traccia, e ne influenza la rappresentazione<br />

di vita? E perché, di fronte a<br />

questa persistenza, lasciano che la loro<br />

narrazione sia sempre interrotta, e ad<br />

un tempo già superata?<br />

I personaggi di San Secondo sono creature<br />

che di questo oblio – oblio che è<br />

risorsa per la memoria – ignorano, se<br />

non per lampi e improvvisi bagliori, la<br />

©Brett Walker<br />

forza. Ne disconoscono l’Atto di Donazione:<br />

quella «Donazione che dona assolutamente<br />

al Donatore il potere di donare,<br />

al donatario di ricevere, al dono di essere<br />

donato» 13 , per citare Jean-Luc Marion<br />

(Réduction et donation, 1989; Étant<br />

donné. Essai d’une phénoménologie de<br />

la donation, 1998). Di questa vita anteriore<br />

sono incapaci insomma di ricomporre<br />

l’immagine affidandosi ad essa,<br />

non riconoscendone il valore di risorsa,<br />

ne sperperano in frammenti sparsi la<br />

sostanziale potenza; incapaci anche di<br />

rinunciarvi però, non scelgono fino in<br />

fondo una razionale assenza. Vivono<br />

costantemente sospesi nel paradosso di<br />

un irrisolto bilancio, ospiti fragili, donatori<br />

di una illusione «vana» e ad un<br />

tempo «necessaria» 14 .<br />

10 San Secondo, L’avventura terrestre, cit., p. 76.<br />

11 Dino Terra, L’Amico dell’Angelo. Riflessi. Drammi, Marsilio-Fondazione Dino Terra, Venezia, 2016, p. 22.<br />

12 Cfr. Paul Ricoeur, La memoria, la storia, l’oblio, Raffaello Cortina, 2003, p. 627 (ed. orig. Paul Ricoeur, La mémoire,<br />

l’histoire, l’oubli, Paris, Éditions du Seuil, 2000).<br />

13 Cfr. Ivi, p. 628.<br />

14 Cfr. anche Calendoli, Il teatro di Rosso di San Secondo, cit., p.23.<br />

FUOR ASSE<br />

15<br />

Il rovescio e il diritto

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