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FuoriAsse #19

Officina della cultura

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Zavattini come Ariosto in volo verso la luna<br />

Imparare a scrivere<br />

con Guido Conti<br />

©Robert e Shana Parkeharrison<br />

C’è un raccontino molto interessante<br />

per capire gli inizi narrativi di Cesare<br />

Zavattini. Uscito dalla redazione della<br />

«Gazzetta di Parma», che si è fusa con il<br />

«Corriere Emiliano» dal giugno del 1928,<br />

Zavattini collabora a un nuovo settimanale<br />

che ha cominciato le sue pubblicazioni<br />

l’11 febbraio del 1929. «La voce di<br />

Parma» ha collaboratori parmigiani, come<br />

il giovanissimo Giovannino Guareschi<br />

e un altro talento, poco più di<br />

un ragazzo, il poeta Attilio Bertolucci,<br />

che pubblica sulla testata le sue prime<br />

poesie e traduzioni dal romanzo di<br />

Marcel Proust. Si leggono anche articoli<br />

di firme nazionali, del calibro di Ardengo<br />

Soffici, Ugo Betti e l’onnipresente Maririnetti.<br />

Il 4 marzo del 1929 Cesare Zavattini<br />

pubblica un racconto intitolato<br />

Dalla Terra alla luna. Lo leggiamo e poi<br />

facciamo qualche considerazione in merito<br />

al racconto, allo stile di Zavattini e<br />

alla sua poetica.<br />

Dalla terra alla luna<br />

Accese la pipa, accarezzò la moglie e partì<br />

per la luna. Vola vola, a metà strada gli<br />

passò vicino una macchina come la sua,<br />

diretta verso la terra, Mac O’Neil mormorò:<br />

«benone, c’è gente lassù!». Allunò in un<br />

prato fiorito e di margheritine. Guardandosi<br />

intorno, s’accorse subito di una fenomenale<br />

somiglianza del luogo con i dintorni<br />

FUOR ASSE<br />

70<br />

Guido Conti

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