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FuoriAsse #19

Officina della cultura

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USATE LA VERITÀ<br />

Istantanee<br />

a cura di Cristina De Lauretis<br />

Gli Americani © Robert Frank<br />

Robert Frank<br />

GLI AMERICANI<br />

Spazio Forma, Via Meravigli 5, Milano<br />

fino al 19 febbraio 2017<br />

È un freddo pomeriggio di febbraio.<br />

Raggiungo la mostra sotto un cielo carico<br />

di nuvole nere, accolta da un caldo<br />

tepore e da un addetto che mi sorride.<br />

Ho scelto l’orario migliore, quello della<br />

pausa pranzo. Sono praticamente sola,<br />

le sale sono libere e posso spostarmi con<br />

calma. In effetti, ho fatto il giro della<br />

mostra per ben tre volte e, ogni volta, ne<br />

è scaturita una sensazione diversa. Gli<br />

americani è un reportage on the road:<br />

raccoglie 83 fotografie scattate da Robert<br />

Frank a metà degli anni Cinquanta,<br />

percorrendo l’America per ben 48 stati.<br />

Per portare avanti il progetto Robert<br />

Frank chiese e ottenne una borsa di<br />

studio dalla Fondazione Guggenheim,<br />

mettendosi poi a viaggiare con la sua<br />

Ford Business Coupé, producendo una<br />

quantità incredibile di scatti. Strade,<br />

piazze, bar, città, negozi e volti anonimi<br />

sfilano in silenzio davanti a me. Li accompagna<br />

una luce bianca, forte, che<br />

contrasta col cielo plumbeo di Milano.<br />

Ci sono distributori di benzina su strade<br />

deserte, campagne solitarie, croci a com -<br />

memorare incidenti mortali, bar spopolati,<br />

sguardi sofferenti e stanchi, drive-in,<br />

cimiteri, ascensori affollati e uffici<br />

pieni di carte; è un’America amara e<br />

vuota quella che ne emerge, stanca come<br />

i volti che vi sono ritratti. Si sente<br />

l’assenza di qualcosa. Come se su una<br />

parete bianca si avvertisse la mancanza<br />

di un quadro. Al primo passaggio nella<br />

mostra sono sorpresa. Al secondo, invece,<br />

mi coglie lo smarrimento. Osservo<br />

la foto di un ufficio senza impiegati, le<br />

sedie vuote, le carte sparse sui tavoli,<br />

solo in lontananza un uomo che legge,<br />

e mi prende un senso di solitudine. E<br />

FUOR ASSE<br />

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Istantanee

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