Musica che affronta il silenzio - Scritti su Toru Takemitsu - Pavia ...
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20<br />
Luciana Galliano<br />
assolutamente giapponese nelle musi<strong>che</strong> del privato, per le cerimonie della vita, nascite e<br />
morti e matrimoni, e nella memoria delle persone, mentre nei <strong>su</strong>oni del pubblico, per le<br />
strade e negli eventi, un mix di timbri e attitudini giapponesi, americani ed europei, i primi<br />
<strong>su</strong>oni della nascente società di massa. 3<br />
Durante tutto <strong>il</strong> periodo bellico <strong>il</strong> Giappone fu sommerso di musica controllata da un<br />
ufficio apposito, e doveva essere musica <strong>che</strong> <strong>su</strong>scitasse sentimenti nazionali, sostenesse <strong>il</strong><br />
morale ed esaltasse l’eroismo m<strong>il</strong>itare giapponese demonizzando <strong>il</strong> nemico – un genere in<br />
cui si cimentarono molti compositori di formazione occidentale <strong>che</strong> scrivevano partiture per<br />
roboanti or<strong>che</strong>stre. Il governo impose ai gruppi di musica moderna e alle molte bande jazz,<br />
la musica del nemico per eccellenza, di sciogliersi; ci sono documenti della polizia datati<br />
1941 e 1943 <strong>che</strong> prescrivono la messa al bando della «musica indesiderab<strong>il</strong>e», di «spazzare<br />
via la musica inglese e americana»; una compositrice morì per le angherie <strong>su</strong>bite in carcere.<br />
4 Negli anni Trenta, inoltre, <strong>il</strong> governo iniziò a controllare strettamente l’educazione<br />
nelle scuole pubbli<strong>che</strong>, e dal febbraio 1936 <strong>il</strong> Ministero all’Istruzione sfruttò attivamente la<br />
musica come mezzo di propaganda interna: le canzoni scolasti<strong>che</strong> esistenti furono sostituite<br />
da musi<strong>che</strong> imbevute di soggetti nazionalisti e patriottici: gunka (canti marziali), canzoni<br />
m<strong>il</strong>itari e marce – le canzoni patriotti<strong>che</strong> sostituirono le canzoni americane divenute popolari<br />
come le melodie di Stephen Foster o le canzoni per bambini. Alcune gunka divennero<br />
popolari; una di queste, Eikoku ty kantai kaimet<strong>su</strong> (La disfatta delle armate inglesi in<br />
Oriente), scritta da Yji Koseki nel 1916 <strong>su</strong> testo di Kikutaro Takahashi e rispolverata in<br />
occasione dell’affondamento della corazzata britannica “Prince of Wales” da parte<br />
dell’aeronautica giapponese nel 1941, fu fra le preferite di Takemit<strong>su</strong> – paradossalmente<br />
non aveva un carattere ‘bellicoso’ e, a parte <strong>il</strong> testo, la musica era bella (Ishida 2005, p.<br />
123). 5 Koseki, figlio di un collezionista di dischi, fu un grande compositore di colonne sonore,<br />
e Takemit<strong>su</strong> un grande appassionato di cinema, capace di andare al cinema an<strong>che</strong><br />
due-tre volte la settimana. I f<strong>il</strong>m gli sembravano una via «verso fuori […] come prendere<br />
un visto per la libertà» (Richie 1997).<br />
Su questo sfondo sonoro c’è poi <strong>il</strong> famoso episodio: nel 1944, arruolato nell’esercito<br />
come tutti i ragazzini della <strong>su</strong>a età, lavorava a scavare una rete di tunnel nelle montagne a<br />
occidente di Tokyo; un comandante raduna questi ragazzini-soldato nella <strong>su</strong>a stanza e offre<br />
loro uno svago, facendo loro sentire dei dischi <strong>su</strong> un fonografo – si narra con una puntina<br />
fatta a mano di bambù. Takemit<strong>su</strong> fu profondamente colpito, com’ebbe a dire, da una chanson<br />
francese, Parlez moi d’amour di Lucienne Boyer, un tipo di espressione musicale <strong>che</strong><br />
ancora mancava nel pout pourri giapponese e internazionale. È un fatto <strong>che</strong> l’élan e <strong>il</strong> lin-<br />
3<br />
Sul Giappone come società di massa vedi Ivy (1993); vedi an<strong>che</strong> Harootunian (2000).<br />
4<br />
Su Takako Yoshida e le persecuzioni vedi Puroretaria bungaku und (1990); vedi an<strong>che</strong> Galliano<br />
(2002, pp. 118-121).<br />
5<br />
Yji Koseki (1909-1989) fu allievo di Meiro Sugawara, un direttore molto a contatto con <strong>il</strong> mondo musicale<br />
francese, e compose rykka (canzonette), gunka, mar<strong>che</strong> e colonne sonore. Koseki fu as<strong>su</strong>nto dalla Nippon<br />
Columbia nel 1930.