31.05.2013 Views

Musica che affronta il silenzio - Scritti su Toru Takemitsu - Pavia ...

Musica che affronta il silenzio - Scritti su Toru Takemitsu - Pavia ...

Musica che affronta il silenzio - Scritti su Toru Takemitsu - Pavia ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>Musica</strong> <strong>che</strong> <strong>affronta</strong> <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio. <strong>Scritti</strong> <strong>su</strong> Tru Takemit<strong>su</strong><br />

scena della battaglia, in particolare, Takemit<strong>su</strong> imita <strong>il</strong> terzo movimento della Prima Sinfonia<br />

di Gustav Mahler, 20 mentre in Pioggia nera sono evidenti i riferimenti alla Quinta.<br />

Un tratto distintivo della musica cinematografica di Takemit<strong>su</strong> è <strong>il</strong> frequente ricorso<br />

agli strumenti della musica giapponese, in una sintesi efficace con gli st<strong>il</strong>emi occidentali.<br />

«Quando per la prima volta ho usato musica giapponese in un f<strong>il</strong>m, questo ha creato<br />

entusiasmo: “Wow! Ha usato <strong>il</strong> biwa giapponese nella musica per f<strong>il</strong>m”. Non è una<br />

reazione strana? I giapponesi stessi si sono sentiti confusi da quel <strong>su</strong>ono». 21 Il biwa viene<br />

usato per la prima volta in Harakiri, mentre la colonna sonora di Kwaidan presenta la<br />

prima opera nata dal confronto con un musicista tradizionale, T<strong>su</strong>ruta Kinshi della scuola<br />

biwa Chikuzen. 22<br />

A completare <strong>il</strong> quadro vanno messe in risalto le citazioni, come fa puntualmente Burt<br />

nella <strong>su</strong>a monografia (2003, pp. 80-81), e l’osmosi fra musica per f<strong>il</strong>m ed<br />

extracinematografica (pp. 48; 203), 23 aspetto importantissimo e non sottovalutab<strong>il</strong>e <strong>che</strong><br />

induce a pensare la musica cinematografica come un banco di sperimentazione per la musica<br />

da concerto.<br />

Il paesaggio sonoro<br />

Da queste premesse, ri<strong>su</strong>lta evidente come nel cinema si esprima un compositore in grado<br />

di padroneggiare l’intera gamma dei codici st<strong>il</strong>istici rapportandoli alle esigenze dei<br />

diversi f<strong>il</strong>m, un compositore in grado di mettere in relazione la musica con i <strong>su</strong>oni artifi-<br />

20 All’interno della colonna sonora molto importanti sono an<strong>che</strong> i rumori – cicale, vento, armi, nitriti, etc. –<br />

sapientemente or<strong>che</strong>strati, «di una ric<strong>che</strong>zza bressoniana» (Tassone 1991, p. 126). In un’intervista, Takemit<strong>su</strong><br />

parla delle difficoltà avute con <strong>il</strong> regista nel definire i connotati della colonna sonora del f<strong>il</strong>m. «Se questo è ciò<br />

<strong>che</strong> lei pensa, e se ama Mahler, perché non ut<strong>il</strong>izzare direttamente la <strong>su</strong>a musica, invece di chiedermi di scrivere<br />

musica nello st<strong>il</strong>e di Mahler?». In questo caso la <strong>su</strong>a domanda è sicuramente ingenua e, a ragione, Kurosawa gli<br />

rispose ch’egli adorava la musica del compositore boemo ma <strong>che</strong> non poteva essere ut<strong>il</strong>izzata nel f<strong>il</strong>m senza i<br />

necessari ritocchi: «Lei deve andare ald<strong>il</strong>à di Mahler!», rispose pertanto al compositore (Tessier 1985, p. 73).<br />

21 Tru Takemit<strong>su</strong> in Zwerin (1994).<br />

22 «La scuola di biwa Chikuzen si sv<strong>il</strong>uppa nel periodo Muromachi (1392-1573) insieme alla scuola di sat<strong>su</strong>mabiwa:<br />

sono entrambi generi di musica profana, pur avendo molti legami con l’antico st<strong>il</strong>e buddhista della mosobiwa.<br />

Caratteristi<strong>che</strong> del chikuzen-biwa sono la più ampia ornamentazione della linea vocale e la maggior<br />

gent<strong>il</strong>ezza dello st<strong>il</strong>e strumentale: <strong>il</strong> genere ha avuto un grande revival all’inizio [del XX] secolo» (Galliano<br />

1999, p. 527). È questo uno strumento ut<strong>il</strong>izzato più volte da Takemit<strong>su</strong> nelle proprie colonne sonore. A<br />

proposito della <strong>su</strong>a presenza in Seppuku, un critico sottolinea: «La musica è poco densa, sottolinea le transizioni,<br />

i momenti di quiete, sostiene la narrazione portando avanti la storia, non attraverso uno sv<strong>il</strong>uppo melodico, ma<br />

accentuando determinati momenti. Ad esempio con <strong>il</strong> biwa (liuto giapponese), a volte ridotta a un <strong>su</strong>s<strong>su</strong>rro<br />

gutturale e altre volte in primo piano con <strong>il</strong> <strong>su</strong>o <strong>su</strong>ono stridulo, o con <strong>il</strong> <strong>su</strong>ono ritmico e secco dello hari-ogi<br />

(percussione a ventaglio usata nel teatro n). Le performance di Rentar Mikuni nella parte del consigliere e di<br />

Tat<strong>su</strong>ya Nakadai come ronin barbuto sono eccellenti» (Corman 1964, p. 49). Cfr. Burt (2003, pp. 103-104).<br />

23 A tal fine, tra i tanti, basti pensare a LOVE di Jogi Kuri (1963) – <strong>che</strong> sembra essere un preludio alla ricerca<br />

di Bruno Bozzetto – <strong>che</strong> deriva da Vocalism A.I. Si tratta di un f<strong>il</strong>m originalissimo per disegni e storie <strong>che</strong><br />

oggi può sembrare anacronistico, ma tale non era negli anni in cui è stato girato.<br />

85

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!