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Musica che affronta il silenzio - Scritti su Toru Takemitsu - Pavia ...

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<strong>Musica</strong> <strong>che</strong> <strong>affronta</strong> <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio. <strong>Scritti</strong> <strong>su</strong> Tru Takemit<strong>su</strong><br />

una partitura musicale. Era sempre qualcosa d’inatteso, e per questo Bresson stava sempre in<br />

ascolto» (Balsam 1998, p. 132). 27<br />

La maniera con cui Takemit<strong>su</strong> crea <strong>il</strong> commento sonoro dei propri f<strong>il</strong>m rivela molti<br />

atteggiamenti comuni con i registi europei, a partire dalla ricerca <strong>che</strong> guida l’allestimento<br />

dei diversi materiali sonori e <strong>il</strong> loro montaggio.<br />

Mi interesso molto ai <strong>su</strong>oni d’ambiente per poi innestare quelli <strong>che</strong> io creo artificialmente.<br />

Il <strong>su</strong>ono reale, della quotidianità, è quello più importante nell’allestimento di un<br />

f<strong>il</strong>m. Quando passa una vettura, ad esempio, si registra <strong>il</strong> rumore <strong>che</strong> produce ma, tagliando<br />

questo rumore per poi inserirvi quello di un’altra vettura, lo spazio sonoro<br />

cambia del tutto (Tessier 2008, p. 98).<br />

Allo stesso tempo, Takemit<strong>su</strong> sembra focalizzare <strong>il</strong> proprio interesse verso la scoperta<br />

di nuove potenzialità sonore degli strumenti, ulteriormente manipolate nelle fasi di<br />

registrazione e postproduzione. 28<br />

Inevitab<strong>il</strong>mente noi compositori volevamo sperimentare con la musica, proprio<br />

come facevano i registi con i f<strong>il</strong>m. La cosa più importante è stab<strong>il</strong>ire per prima cosa<br />

un <strong>su</strong>ono, un <strong>su</strong>ono <strong>che</strong> lasci una forte impressione. Cerco di ridurre al minimo la<br />

musica <strong>che</strong> viene dal f<strong>il</strong>m. Quando considero le scene di un nuovo f<strong>il</strong>m – nel momento<br />

in cui c’è solo dialogo senza altri <strong>su</strong>oni – se davvero è un buon f<strong>il</strong>m, an<strong>che</strong><br />

senza <strong>su</strong>ono, a volte mi accorgo <strong>che</strong> posso già sentire la musica. 29<br />

L’eclettismo e <strong>il</strong> carattere sperimentale della scrittura, pertanto, sembrano essere le direttive<br />

principali della <strong>su</strong>a musica per f<strong>il</strong>m. Se ciò gli rende congeniale lavorare nell’universo cinematografico,<br />

<strong>il</strong> carattere delle <strong>su</strong>e scelte in alcuni f<strong>il</strong>m, come Kwaidan, Susa no onna,<br />

Ran, 30 si rivela in maniera evidente, e offre motivi d’interesse per l’analisi e le seguenti<br />

riflessioni. Ho dedicato a Kwaidan una breve analisi a titolo esemplificativo. 31<br />

27<br />

Ph<strong>il</strong>ippe Arnaud, invece, nota come «i <strong>su</strong>oni [da Bresson fossero] prelevati, ritagliati, come se uno scalpello<br />

invisib<strong>il</strong>e li avesse staccati dalla cacofonia iniziale» (Ostria 1998, p. 83).<br />

28<br />

In un <strong>su</strong>o breve scritto, introduzione ad un catalogo di Ikko Narahara, nel dichiarare le differenze fra la<br />

modalità di espressione dei giapponesi e degli occidentali Takemit<strong>su</strong> pone dei distinguo per quanto riguarda<br />

le due ‘f<strong>il</strong>osofie’ della concezione sonora (1994, pp. V-VI).<br />

29<br />

Tru Takemit<strong>su</strong> in Zwerin (1994).<br />

30<br />

Nicolas Saada ha ipotizzato delle analogie fra <strong>il</strong> progetto musicale di Kwaidan e Ran di Kurosawa (1994, p 12).<br />

31<br />

Lo stesso Takemit<strong>su</strong> ha indicato Kwaidan e Susa no onna come i due principali momenti della <strong>su</strong>a ricerca<br />

sperimentale. Cfr. Tessier (1998b, p. 100).<br />

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