Musica che affronta il silenzio - Scritti su Toru Takemitsu - Pavia ...
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90<br />
La ricerca sonora<br />
Roberto Calabretto<br />
La colonna sonora del f<strong>il</strong>m è caratterizzata da <strong>su</strong>oni elettronici e da un trattamento dei<br />
rumori molto particolare, a creare un paesaggio sonoro di grande interesse lontano dai<br />
logori stereotipi del cinema horror.<br />
In Kwaidan volevo creare un’atmosfera di terrore. […] Ma se la musica lancia<br />
sempre messaggi del tipo «Stai attento! Spaventati!», allora tutta la tensione va<br />
persa: come seguire qualcuno furtivamente, per farlo spaventare. Per prima cosa,<br />
bisogna stare in s<strong>il</strong>enzio, an<strong>che</strong> un singolo <strong>su</strong>ono può diventare la musica in un<br />
f<strong>il</strong>m. Qui [nell’episodio The Long Black Hair] io volevo <strong>che</strong> tutti i <strong>su</strong>oni avessero<br />
la qualità del legno. Abbiamo usato legno vero per gli effetti. Se chiedevo un<br />
<strong>su</strong>ono «cra-a-ack», tagliavamo una tavola di legno, o la facevamo a pezzi, o la<br />
rompevamo con un coltello. Usando tutti questi <strong>su</strong>oni prodotti dal legno, ho messo<br />
insieme la colonna sonora. 39<br />
La musica del f<strong>il</strong>m, articolata in quattro episodi in conformità al racconto cinematografico, è<br />
caratterizzata dall’ut<strong>il</strong>izzo di un numero limitato di oggetti sonori dovuti alla registrazione di<br />
sorgenti acusti<strong>che</strong>, trattati con diversi atteggiamenti esecutivi e infine elaborati con le tecni<strong>che</strong><br />
della musica sperimentale. A ciò si aggiunge un’ulteriore tipologia di sonorità più astratte. Il<br />
lavoro di Takemit<strong>su</strong> ricorda quello di Schaeffer, nell’evidente intenzione di esplorare i mutamenti<br />
dal rumore al <strong>su</strong>ono. In questo modo, Takemit<strong>su</strong> si ricollega al pensiero del<br />
compositore francese per <strong>il</strong> valore conferito al processo dell’ascolto e ai livelli di significazione<br />
<strong>che</strong> può as<strong>su</strong>mere <strong>il</strong> dato concreto.<br />
Il primo episodio del f<strong>il</strong>m, The Long Black Hair, ricorda da vicino la poetica del<br />
compositore francese. Compaiono due tipologie sonore: <strong>su</strong>oni reali e <strong>su</strong>oni elaborati<br />
elettronicamente, alcuni derivati dal pianoforte preparato. 40<br />
39 Tru Takemit<strong>su</strong> in Zwerin 1994.<br />
40 Peter Burt ricorda come la presenza del pianoforte preparato, assieme all’elaborazione elettronica del<br />
<strong>su</strong>ono, è un ben preciso punto di riferimento della <strong>su</strong>a musica cinematografica negli anni Sessanta (cfr. 2003,<br />
pp. 86-87). Takemit<strong>su</strong> lo aveva usato in maniera magistrale in Pitfall accanto a un clavicembalo. I <strong>su</strong>oni del<br />
pianoforte sottolineano l’inquietante ricerca da parte del protagonista del f<strong>il</strong>m e, accanto alle sfumature<br />
estreme del bianco e nero della fotografia e alle immagini sbirciate dalle fes<strong>su</strong>re delle pareti della macchina<br />
da presa, creano un effetto straniante <strong>che</strong> ben si presta a descrivere le atmosfere di una città disabitata in cui<br />
un uomo viene ucciso per errore perché sosia del dirigente di un sindacato. Divenuto un fantasma, l’uomo<br />
scopre <strong>che</strong> <strong>il</strong> v<strong>il</strong>laggio brulica di spettri e inizia a vagare tra i vivi.