Musica che affronta il silenzio - Scritti su Toru Takemitsu - Pavia ...
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Giangiorgio Pasqualotto<br />
<strong>che</strong> quelle forme derivano da qualcosa al di là delle forme. Kat<strong>su</strong>ra, <strong>che</strong> è in sé un eccezionale<br />
inno formale, è composta da una serie di elementi <strong>che</strong> la mostrano come un prodotto<br />
della natura; consideriamone la pianta: non è una forma quadrata ma rappresenta un volo di<br />
o<strong>che</strong>, non è come una casa romana quadrata in cui, delimitato lo spazio, tutto vi è dentro, è<br />
uno stormo di o<strong>che</strong> in cui tutto è centrifugo, e c’è qual<strong>che</strong> elemento centrale da cui tutto si<br />
dipana in rapporto al giardino e allo spazio esterno. Questo è qualcosa di assolutamente<br />
rivoluzionario, come compresero i grandi architetti del Bauhaus.<br />
Questa prospettiva – in base alla quale lo sfondo vuoto non viene mai inteso come realtà<br />
statica e inerte ma come fonte inesaurib<strong>il</strong>e di forme – appare altrettanto evidente nella<br />
poesia, in particolare negli haiku, dove fondamentale, come nella musica di Takemit<strong>su</strong>, si<br />
rivela l’intreccio tra s<strong>il</strong>enzio di fondo e <strong>su</strong>oni ‘in <strong>su</strong>perficie’. L’haiku riesce, nella <strong>su</strong>a semplicità,<br />
a presentare l’evento, nella prospettiva indicata da Nishida o da Takemit<strong>su</strong>,<br />
dell’esperienza pura, senza cioè <strong>che</strong> vi sia l’intervento di un soggetto <strong>che</strong> commenta. Tale<br />
intreccio viene comunicato con particolare e originalissima efficacia mediante l’impiego di<br />
kireji, termini linguistici definib<strong>il</strong>i ‘cenemi’, come ya, kana, kamo, keri, i quali non<br />
possiedono un particolare significato, ma indicano una pausa, una sospensione, un ‘vuoto’<br />
nel corpo della poesia. 8 Nella poesia haiku la formalizzazione linguistica conduce<br />
l’immaginazione a tracciare un’immagine aperta <strong>che</strong> non è una rappresentazione finita, un<br />
‘quadretto’, ma piuttosto lo sfondamento della cornice. Si prenda, ad esempio, questo haiku<br />
di Bash:<br />
kane kiete La campana d<strong>il</strong>egua,<br />
hana no ka wa t<strong>su</strong>ku persiste la fragranza dei fiori<br />
yube kana ed è sera – (Cento haiku 1987, p. 53)<br />
Nella traduzione di questi versi straordinari la sospensione è indicata dal trattino, ma <strong>il</strong> <strong>su</strong>o<br />
significato viene ben indicato dalla forma verbale ‘d<strong>il</strong>egua’: <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio <strong>che</strong> segue <strong>il</strong> <strong>su</strong>ono<br />
della campana non è assoluto, ma attraversato dal progressivo spegnersi del riverbero del<br />
<strong>su</strong>ono della campana. Questo progressivo d<strong>il</strong>eguarsi del <strong>su</strong>ono è ciò <strong>che</strong> connette <strong>il</strong> <strong>su</strong>ono<br />
stesso con <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio, cioè con lo sfondo <strong>che</strong> è all’origine di sé, così come è all’origine di<br />
ogni altro <strong>su</strong>ono, rumore o nota musicale. Questo ‘andare verso <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio’ non ha nes<strong>su</strong>na<br />
connotazione malinconica, <strong>che</strong> si vuole vedere secondo uno stereotipo di malinconica passione<br />
per l’effimero tipica dei giapponesi. Giapponese è piuttosto l’attenzione a queste<br />
sfumature del d<strong>il</strong>eguare, del trasformarsi, dell’andare verso uno sfondo, <strong>che</strong> sia la natura o <strong>il</strong><br />
s<strong>il</strong>enzio o <strong>il</strong> bianco del foglio.<br />
Nell’arte musicale di Takemit<strong>su</strong> mi sembra ci sia un’attenzione priv<strong>il</strong>egiata rivolta<br />
proprio all’azione di questi nessi <strong>che</strong> connettono i <strong>su</strong>oni al loro sfondo s<strong>il</strong>enzioso. Non<br />
a caso, credo, Takemit<strong>su</strong> fu particolarmente interessato alle ricer<strong>che</strong> di Cage <strong>su</strong>lle di-<br />
8<br />
Nelle traduzioni in lingue occidentali si è tentato di rendere questi ‘cenemi’ usando dei puntini, o una<br />
parentesi o un trattino.