Musica che affronta il silenzio - Scritti su Toru Takemitsu - Pavia ...
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<strong>Musica</strong> <strong>che</strong> <strong>affronta</strong> <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio. <strong>Scritti</strong> <strong>su</strong> Tru Takemit<strong>su</strong><br />
attraverso <strong>il</strong> contatto con John Cage <strong>che</strong> sono riuscito a rendermi conto del valore della<br />
mia stessa tradizione. (Takemit<strong>su</strong> 1989a, p. 199)<br />
L’incontro tra i due avvenne durante un viaggio di Cage in Giappone nella prima metà<br />
degli anni Sessanta. Cage fu invitato dal Sget<strong>su</strong> Art Center sia nel 1962 <strong>che</strong> nel 1964, e<br />
Takemit<strong>su</strong> data con precisione <strong>il</strong> loro incontro in occasione del secondo viaggio in Giappone<br />
del compositore americano:<br />
Io e John Cage siamo grandi amici dal 1964. Abbiamo fatto un soggiorno alle Hawaii<br />
insieme per ben tre settimane. Sono un allievo di Cage per lo studio dei funghi!<br />
Io non faccio assolutamente la stessa cosa di John Cage. La mia musica può essere,<br />
in un certo senso, un’antitesi rispetto alla <strong>su</strong>a. (Nono 2001, pp. 442-443)<br />
Eppure, a dispetto di questa affermazione, qual<strong>che</strong> influsso di Cage nella musica e nelle<br />
tecni<strong>che</strong> compositive di Takemit<strong>su</strong> non può essere negato. 15 Un esempio lampante è dato<br />
dall’impiego del piano preparato, usato da Takemit<strong>su</strong> soprattutto per alcune colonne sonore<br />
scritte per <strong>il</strong> cinema. Altri studiosi, tra cui Ohtake, vedrebbero invece la derivazione<br />
più elaborata nella rete strutturale di Dorian Horizon, ispirata – sembrerebbe –<br />
all’organizzazione globale dello String Quartet in Four Parts di Cage (1949-50). Di questa<br />
derivazione non si danno però altri accenni, e quelli <strong>che</strong> esistono (e in cui si parla del<br />
pezzo di Cage come di un quartetto per ventiquattro archi spazializzati di cui solo quattro<br />
possono <strong>su</strong>onare simultaneamente) 16 sembrerebbero basarsi <strong>su</strong> una equivoca interpretazione<br />
del quartetto di Cage o, sempre in via ipotetica, <strong>su</strong> una libera esecuzione del<br />
quartetto ascoltata in qual<strong>che</strong> performance locale. Piuttosto, in Dorian Horizon – basata<br />
apertamente <strong>su</strong> scale modali (soprattutto lidie) – l’influsso più evidente è da vedere nelle<br />
teorie armoni<strong>che</strong> del compositore jazz americano George Russell, autore di un libro ben<br />
noto a Takemit<strong>su</strong> all’epoca di scrittura del brano, Lydian Chromatic Concept of Tonal<br />
Organisation for Improvisation. 17<br />
Restando nell’area cageana, non si può evitare di citare le tecni<strong>che</strong> aleatorie ‘alla’<br />
Cage, impiegate da Takemit<strong>su</strong> a partire dai primi anni Sessanta, in epoca ossia precedente<br />
allo stesso incontro diretto tra i due compositori (1964). A quella data, però, <strong>il</strong> compositore<br />
giapponese conosceva già da tempo <strong>il</strong> pensiero di Cage, conosciuto dapprima <strong>su</strong>bito dopo<br />
la guerra «attraverso le antenne intellettuali di Shuzo [sic] Takiguchi e Kuniharu Akiyama»,<br />
quindi approfondite con l’ascolto della <strong>su</strong>a musica realmente nel 1961 «quando Ichiyanagi,<br />
di ritorno da un lungo soggiorno in America, eseguì una delle opere di Cage a Osaka. Sento<br />
15 Si rimanda a questo proposito a Burt (2003, pp. 86-102).<br />
16 Cfr. Ohtake (1993, p. 9).<br />
17 Cfr. Burt (2003, pp. 81-82). Il capitolo Takemit<strong>su</strong>-influssi jazz è a tutt’oggi ancora da scrivere e analizzare.<br />
La musica di Takemit<strong>su</strong> non è esente da rimandi alla musica di Ellington, Coleman, Coltrane, al dixieland e al<br />
jazz nello st<strong>il</strong>e di New Orleans, conosciuti fin dalla <strong>su</strong>a infanzia in Cina.<br />
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