Musica che affronta il silenzio - Scritti su Toru Takemitsu - Pavia ...
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<strong>Musica</strong> <strong>che</strong> <strong>affronta</strong> <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio. <strong>Scritti</strong> <strong>su</strong> Tru Takemit<strong>su</strong><br />
Ma allora, cosa può essere stata, quella sensazione di vergogna <strong>che</strong> mi ha preso? È<br />
diffic<strong>il</strong>e analizzare le mie emozioni all’epoca, ma non fu necessariamente causata<br />
solo dalla mia esasperazione, dovuta al fatto <strong>che</strong> la mia musica fosse recepita come<br />
un qual<strong>che</strong> incantesimo esotico, nel quale appaiono <strong>il</strong> Fuji e le geisha. Però quella<br />
visione improvvisa, inaspettata del Fuji mi aveva disturbato. Non è qual<strong>che</strong> cosa di<br />
conscio, ma dentro di me <strong>il</strong> Fuji ha due forme differenti. L’una, bella, si trova in<br />
natura; l’altra si trova in un luogo ove è situata la mia vergogna. Quest’ultimo non è<br />
necessariamente <strong>il</strong> ‘Fuji’. È piuttosto questa cosa <strong>che</strong> si chiama ‘nazione’, <strong>che</strong> <strong>il</strong> Fuji<br />
simboleggia. È ‘Giappone’. (Takemit<strong>su</strong> 1971, p. 198)<br />
La chiave per intendere quest’odio all’idea di essere associato alla cultura nazionalista è, naturalmente,<br />
l’esperienza di Takemit<strong>su</strong> della Seconda guerra mondiale. Come molti giapponesi<br />
della <strong>su</strong>a generazione, an<strong>che</strong> Takemit<strong>su</strong> ha avuto «una reazione viscerale, per cui ogni cosa<br />
<strong>che</strong> sapeva di giapponese andava rifiutata» (Burt 2003, p. 23). 1 Invece i compositori giovani<br />
tornarono ai modelli europei o americani: come i loro coetanei nella Germania devastata,<br />
anch’essi hanno voluto ritornare a una ‘Ora Zero’. Mancano allora in quasi tutta la musica di<br />
Takemit<strong>su</strong> – e quasi programmaticamente – i segni tipici della musica giapponese ‘nazionalista’:<br />
le scale giapponesi, le melodie popolari. «Non amo usare melodie giapponesi come<br />
materiale. Nes<strong>su</strong>na forza… nes<strong>su</strong>no sv<strong>il</strong>uppo. Le melodie giapponesi sono come <strong>il</strong> Fuji –<br />
belle ma eternamente immob<strong>il</strong>i» (Burt 2003, p. 218). 2 Ho detto ‘quasi tutta’ la <strong>su</strong>a musica – e<br />
certo, non è completamente vero <strong>che</strong> Takemit<strong>su</strong> ha sempre evitato ogni sapore di musica nazionalista<br />
giapponese. Per esempio, sembra <strong>che</strong> <strong>il</strong> giovane Takemit<strong>su</strong> avesse scritto alcuni<br />
brani in cui faceva esperimenti con le scale tradizionali giapponesi. Ufficialmente, secondo le<br />
parole del compositore stesso, non esistono più: ha dichiarato di essere stato talmente turbato<br />
nello scoprire elementi di quel tipo nel <strong>su</strong>o brano Kakehi da avere in seguito distrutto <strong>il</strong> brano.<br />
Ma non è riuscito a cancellare tutte le tracce delle <strong>su</strong>e simpatie giovan<strong>il</strong>i per quegli elementi<br />
sonori di impronta nazionalista. Dopo la <strong>su</strong>a morte è stato pubblicato uno dei brani <strong>che</strong><br />
Takemit<strong>su</strong> aveva scritto quando era studente di un compositore di stampo ‘nazionalista’,<br />
Ya<strong>su</strong>ji Kiyose: Romance del 1947. Questo brano ci dà una brevissima visione della<br />
‘giapponesità’ giovan<strong>il</strong>e di Takemit<strong>su</strong>, più tardi decisamente ripudiata.<br />
Ma <strong>il</strong> Takemit<strong>su</strong> della maturità non è ‘giapponese’ in questo modo, e non gli sta bene la<br />
copertina col Monte Fuji. Però, come abbiamo visto, è nonostante tutto in qual<strong>che</strong> modo<br />
giapponese – allora, forse gli andrebbe bene una copertina con altre immagini giapponesi? Per<br />
esempio, malgrado la <strong>su</strong>a avversione giovan<strong>il</strong>e per la musica giapponese, sappiamo dalla <strong>su</strong>ddetta<br />
citazione <strong>che</strong>, più tardi, ha riscoperto la musica tradizionale come un nuovo ‘specchio’.<br />
Allora, molti conoscitori della <strong>su</strong>a musica direbbero qual<strong>che</strong> cosa del genere: ‘Uno dei più<br />
celebri brani di Takemit<strong>su</strong> è November Steps, una sorta di concerto per shakuhachi (flauto<br />
tradizionale giapponese), biwa (liuto tradizionale giapponese) e or<strong>che</strong>stra sinfonica. In questo<br />
1 Edizione originale in Katoka (1979, pp. 58-59).<br />
2 Takemit<strong>su</strong>, cit. in Lieberman (1963, p. 143).<br />
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