Musica che affronta il silenzio - Scritti su Toru Takemitsu - Pavia ...
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Natura e arte del s<strong>il</strong>enzio in Tru Takemit<strong>su</strong><br />
Giangiorgio Pasqualotto<br />
Vorrei iniziare <strong>il</strong>lustrando <strong>il</strong> titolo dato a questo saggio: le idee di natura e di s<strong>il</strong>enzio<br />
<strong>che</strong> soggiacciono alla musica di Takemit<strong>su</strong>, come a quella di altri compositori giapponesi,<br />
sono profondamente diverse da come le immaginiamo. Il concetto di natura non<br />
corrisponde a una cosa, a un ‘oggetto’ enorme o a una somma di ‘oggetti’ <strong>che</strong> sta<br />
fuori della persona, oltre o di fronte come nemico o come sfondo da animare e sfruttare.<br />
La natura è invece considerata un orizzonte <strong>che</strong> ci comprende, <strong>che</strong> ci circonda<br />
costantemente; è come un recipiente… I giapponesi la chiamano ‘<strong>il</strong> v<strong>il</strong>laggio della<br />
madre’, e dunque è una realtà <strong>che</strong> ci comprende prima <strong>che</strong> nasciamo, quando viviamo<br />
e dopo <strong>che</strong> siamo morti. La natura è molto più importante della ‘parete’ pensata in<br />
Occidente, <strong>che</strong> ci troviamo di fronte in fenomeni naturali <strong>che</strong> talvolta ci recano disturbo.<br />
A tutto ciò è poi legato l’enorme problema della tecnica, <strong>che</strong> non è possib<strong>il</strong>e<br />
<strong>affronta</strong>re in questa occasione.<br />
Tale diversa concezione della natura è evidente in ciò <strong>che</strong> dice lo shint, la religione<br />
tradizionale autoctona giapponese, accuratamente classificata come<br />
‘naturalismo politeistico’ – accettiamo questa definizione, ma <strong>il</strong> significato più<br />
profondo dello shintoismo è quello di una vera e propria adorazione non solo degli<br />
oggetti della natura, alberi, terra, acqua, ma an<strong>che</strong> dei fenomeni naturali: per esempio<br />
ricordo la cascata, spesse volte incorniciata da un tori, un portale, a costituire <strong>il</strong><br />
sancta sanctorum di un tempio. Ricordo an<strong>che</strong> come sono costruiti i maggiori templi<br />
shintoisti, quello di Ise o di Izumo… 1<br />
Per quanto riguarda <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio, ricordo l’importantissimo concetto di ma, <strong>che</strong> non è<br />
altro <strong>che</strong> una manifestazione specifica di un s<strong>il</strong>enzio molto più ampio: ma è un intervallo<br />
fra due <strong>su</strong>oni ma è come la punta di un iceberg <strong>che</strong> pur nella <strong>su</strong>a ridotta dimensione<br />
1 I maggiori templi shintoisti sono costruiti da secoli uguali, completamente in legno e in modo tale da essere<br />
inseriti armonicamente nella natura affinché tutto l'insieme, la costruzione e <strong>il</strong> circostante ambiente naturale,<br />
diventi <strong>il</strong> tempio.