L'altra agricoltura… - Inea
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tività tipici della nostra terra: olivicoltura, agrumi, zootecnia, agricoltura biologica, rapporto tra agricoltura<br />
e ambiente. Per i ragazzi di prima media l’argomento trattato è l’azienda agricola e l’agricoltore, con tutte<br />
le attività connesse: multifunzionalità, fattorie didattiche, agriturismo, la fattoria sociale, etc. Allo stesso tempo<br />
si discute di argomenti trasversali come la globalizzazione, i prodotti OGM, le biotecnologie. In questo<br />
modo i ragazzi ricevono informazioni su temi non trattati a scuola, poiché non previsti dai programmi ministeriali.<br />
Ritengo che il rapporto con l’agricoltura meriti di essere affrontato come un vero e proprio argomento<br />
didattico, proprio perché non un settore centrale, collegato ad altre attività (basti pensare che per<br />
praticarla sono necessarie scelte e decisioni attuate in altri campi). Dunque, l’agricoltura non è più solo quell’attività<br />
che produce beni e servizi, ma è un modo per rivalorizzare il mondo rurale che diventa punto di ritrovo<br />
(come le fattorie sociali). L’esperienza che si trae da questo progetto è che, non solo si trasferiscono ai<br />
ragazzi nozioni, informazioni corrette ed esempi concreti, ma anche le famiglie stesse vengono rieducate a<br />
questi messaggi per dare continuità al progetto extrascolastico. Portare i ragazzi nelle aziende agricole vuol<br />
dire far comprendere loro in quale contesto è inserita questa azienda e per avere informazioni anche sulle<br />
particolarità del territorio. Attualmente stiamo lavorando con 300 ragazzi. Ciò di cui maggiormente siamo orgogliosi<br />
è che il progetto avviato dalla CIA non è più extrascolastico, ma attualmente è stato ricompreso fra<br />
le materie curriculari, e prevede anche un voto sulla pagella. Siamo partiti da un progetto pilota su agricoltura,<br />
ambiente e territorio e ora è diventato a tutti gli effetti argomento scolastico.<br />
Riguardo le proposte per la Calabria, l’inadempienza e la superficialità con cui si affrontano tali argomenti<br />
comporta un ritardo, malgrado le opportunità e le occasioni presenti sul nostro territorio. Le fattorie didattiche<br />
calabresi che adesso aderiscono come soci alla CIA sono 19. Bisognerebbe partire col piede giusto e con<br />
un processo graduale. Quando si portano i bambini nelle fattorie didattiche bisogna avviarli verso un’autentica<br />
educazione alimentare, e ciò vuol dire far capire loro che non esistono solo i cibi preconfezionati, cui<br />
sono abituati, ma ci sono tanti cibi da poter gustare in tanti modi diversi. Ritornando alle proposte occorre una<br />
normativa ben precisa per organizzare la rete di fattorie didattiche, anche per risolvere problemi quali la tipologia<br />
di fatturazione relativa alla visita delle scolaresche nelle aziende agricole. Oggi questa viene fatturata<br />
come attività commerciale. Sarebbe opportuna una normativa ben precisa che consideri la fattoria didattica<br />
come attività agricola, per tutelare anche la formazione dei soggetti che gestiscono le aziende agricole<br />
e gli agriturismi. Gli agricoltori che formano i ragazzi devono essere, prima di tutto, formati essi stessi.<br />
Pertanto, le proposte che vanno avanzate alla Regione sono quelle di produrre una normativa specifica, semplice,<br />
che spieghi chiaramente come si colloca l’attività didattica in un’azienda agricola.<br />
RETELEADER 101