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L'altra agricoltura… - Inea

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Particolarmente interessanti sono le iniziative promosse per il consolidamento delle diverse esperienze di integrazione<br />

tra le reti che operano a livello locale, attraverso i distretti di economia solidale (DES). Proposti<br />

nel quadro delle strategie di connessione tra i soggetti attivi della Rete di Economia Solidale e della Rete del<br />

Nuovo Municipio, si configurano come laboratori di sperimentazione civica, economica e sociale. Intendono<br />

in particolare contrastare gli effetti disgregativi indotti a livello territoriale dalle dinamiche dell’economia di<br />

mercato, attraverso la valorizzazione delle risorse locali (conoscenze, saperi tradizionali, peculiarità ambientali,<br />

ricchezze sociali e relazionali) e la sostenibilità sociale ed ecologica delle attività economiche.<br />

Un altro tipo di connessione riguarda i progetti di scambio ed interrelazione tra reti operanti su tematiche comuni,<br />

in una prospettiva di cooperazione inter-locale. In questa direzione si stanno sviluppando iniziative<br />

tra soggetti attivi in territori diversi, che contribuiscono a rafforzarsi sia attraverso la conoscenza delle reciproche<br />

esperienze sia con progetti comuni. Gli scambi di informazione tra i diversi territori ed i rapporti di cooperazione<br />

transnazionale, quali quelli promossi dall’iniziativa LEADER, sono stati interpretati come elemento<br />

essenziale per la determinazione di un nuovo sistema di riferimento per lo sviluppo territoriale.<br />

Questi processi di connessione sono facilitati dall’esistenza delle reti telematiche e dallo sviluppo di internet<br />

che consentono di attivare relazioni dirette a livello extra-locale e di diffondere materiali ed informazioni sulle<br />

iniziative promosse dalle diverse organizzazioni.<br />

Va inoltre ricordato che anche le ricerche scientifiche, nei diversi campi di sociologia rurale, economia agraria,<br />

antropologia sociale, geografia economica, si stanno orientando recentemente su tematiche come agricoltura<br />

contadina, sovranità alimentare, biodiversità, risorse ambientali e beni comuni.<br />

Conclusioni<br />

Per concludere, penso che convenga richiamare brevemente la questione del cambiamento delle politiche, che<br />

vanno orientate a sostenere i processi innovativi di produzione e distribuzione alimentare introdotti dalle reti<br />

alternative. Tale cambiamento implica, per le politiche agrarie nazionali e sovra-nazionali, una rottura con<br />

la logica di subordinazione agli interessi del complesso agro-industriale ed un rafforzamento delle misure di<br />

sostegno allo sviluppo rurale.<br />

Ma è soprattutto a livello regionale e locale che il cambiamento delle politiche si può collegare con le iniziative<br />

delle reti. Specifiche proposte sono state avanzate per il sostegno all’agricoltura contadina ed ai produttori<br />

biologici, che riguardano in particolare nuovi sistemi di commercializzazione dei prodotti, quali i mercati<br />

contadini, le vendite dirette, gli accordi preventivi per l’acquisto dei prodotti, le forniture a mense scolastiche<br />

ed a ristoratori. Anche sul piano normativo, le reti hanno introdotto proposte innovative per assicurare<br />

la garanzia di qualità e svincolare i produttori dalle onerose e burocratiche procedure di certificazione<br />

convenzionali. Si tratta di protocolli di auto-certificazione, praticati dai produttori aderenti a cooperative sociali,<br />

di disciplinari condivisi a livello associativo, quali il contrassegno “slow food” per i produttori aderenti<br />

ai presidi, e di procedure per il riconoscimento dell’origine dei prodotti, quali le “denominazioni comunali”<br />

proposte da “Terra e Libertà/Critical Wine”.<br />

Si apre qui uno spazio per gli amministratori locali che possono dimostrare la loro capacità di operare in una<br />

RETELEADER 59

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