L'altra agricoltura… - Inea
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di auto gestione dei soggetti non locali che hanno già messo su questo tipo di iniziative, o che sono chiamati<br />
a metterle in atto, a gestirle. Quindi rispettare la capacità di auto gestione, valorizzare la capacità di auto-organizzazione,<br />
valorizzare le specificità locali, creare dei sistemi di governance orizzontali e verticali,<br />
creare quindi le condizioni perché ci sia una effettiva opportunità di dialogo, di partecipazione alla messa a<br />
punto dell’organizzazione di queste nuove iniziative.<br />
Nell’ambito della stessa indagine che stiamo conducendo da un paio di anni in Toscana, abbiamo censito circa<br />
un centinaio di GAS. I primi sono nati intorno al 2000, si sono diffusi nelle aree urbane e in quelle immediatamente<br />
circostanti, molto meno nelle aree rurali. Così come ha sostenuto il Prof. Saroldi, queste realtà<br />
nascono in contesti locali abbastanza circoscritti e con i quali intrattengono profonde relazioni. Anche in Toscana<br />
abbiamo registrato questa caratteristica che vede il GAS molto legato al territorio in cui si sviluppa.<br />
Abbiamo analizzato esperienze molto diversificate fra di loro, a seconda che fossero GAS formatisi in aree urbane<br />
o in aree rurali. Abbiamo quindi censito GAS che contavano cinque o sei famiglie, e Gas che contavano<br />
un numero di famiglie molto più elevato. Le motivazioni legate al contesto locale, i criteri di scelta dei produttori<br />
e la gestione degli approvvigionamenti, è diversificata ma simile rispetto alle altre esperienze analizzate<br />
in altri contesti a livello nazionale.<br />
In questa sede analizzeremo tre esperienze molto diverse tra di loro: i GAS di Grosseto, (quelli della zona della<br />
Maremma e della provincia), i GAS di Firenze e i GAS di Pisa, andando però prima a vedere le caratteristiche<br />
delle singole aree. (figura 3)<br />
Figura 3<br />
RETELEADER 185