L'altra agricoltura… - Inea
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PSR nella loro applicazione concreta da contenitori di vecchia PAC in veri strumenti di sviluppo locale, centrati<br />
sull’impresa, ma volti a valorizzare il legame con il territorio.<br />
Figura 3<br />
Quindi lo sviluppo rurale deve essere visto come un risultato congiunto tra diversi settori di attività, di fattori<br />
endogeni ed esogeni, di processi negoziali tra attori locali non necessariamente dentro il settore agricolo:<br />
quindi portatori di interessi diversificati, ma integrabili in una strategia condivisa e collettiva. Un PSR secondo<br />
me non dovrebbe essere altro che uno strumento per lo sviluppo locale delle aree rurali, e non la politica<br />
di sviluppo rurale, perché lo sviluppo rurale dovrebbe essere l’intreccio di politiche differenti. Da questo<br />
punto di vista i PSR sono una fondamentale occasione per sperimentare nuovi e necessari percorsi richiesti<br />
per prepararsi al dopo 2013. Oggi, ma soprattutto domani, dopo il 2013 lo sviluppo agricolo richiede politiche<br />
a base territoriale ed orientate allo sviluppo generale. Spesso si verifica che le aziende di successo operano<br />
all’interno di contesti locali di qualità e quindi questo dovrebbe farci riflettere: il termine qualità, non<br />
riferito al settore agricolo, ma al contesto territoriale di riferimento. Un altro importante lavoro da fare è<br />
estendere i partenariati e qui non mi soffermo perché sia Ada sia gli altri hanno già fatto emergere l’impostazione<br />
sbagliata degli attuali partenariati. È necessario avviare un processo diverso e nuovo rispetto a come<br />
costruire partenariati efficienti ed efficaci per politiche di sviluppo diverse.<br />
Alcune altre questioni riguardo la ricerca, le politiche e gli attori locali. (figura 4)<br />
RETELEADER 71