L'altra agricoltura… - Inea
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La prima similitudine è che questo fenomeno è nato quasi ovunque negli anni ’70 per motivi diversi. In Italia<br />
abbiamo avuto delle punte eccellenti di sperimentazione sull’uso dell’agricoltura a fini inclusivi dopo la<br />
chiusura delle strutture manicomiali. Accanto a queste esperienze, ed a volte in loro connesione, a seguito di<br />
processi di contro-urbanizzazione degli anni ’70, ancora oggi abbiamo delle comunità di persone attive che<br />
stanno interpretando un modo diverso di stare nella società, nelle comunità locali, offrendo servizi. Progetti<br />
e pratiche non sono sempre codificate e valutate con attenzione, che, nel tempo, si sono andate un poco perdendo,<br />
se non nella pratica, nella consapevolezza dell’organizzazione dei servizi.<br />
Un altro elemento che le caratterizza tutte è l’organizzazione e il forte impegno, il senso etico, che le ha<br />
spinte e le ha portate ad entrare in un rapporto diretto altro con le comunità locali.<br />
Paese N° % totale aziende<br />
Olanda 700 0.7<br />
Norvegia 500<br />
Italy* 450 0.01<br />
Austria 250<br />
Germania* 170 0.03<br />
Belgio 260 0.4<br />
Irlanda 90 0.08<br />
Slovenia 20 1200 >0.02<br />
Un po’ di numeri per capire di cosa parliamo, anche se spesso quello che troviamo dietro i numeri sono<br />
realtà diverse da un paese all’altro. Ad esempio il Belgio non considera il mondo della cooperazione sociale<br />
dentro l’agricoltura sociale o esperienze che si avvicinano a quelle che noi classificheremmo come cooperative<br />
sociali.<br />
Nei nostri numeri c’è il mondo della cooperazione sociale che opera nel verde e nell’attività agricola, poi faremo<br />
degli esempi su questo, il mio seminario nel workshop potrà aggiungere informazioni.<br />
I dati vanno considerati con attenzione in un momento estremamente dinamico in cui si registra un trend di<br />
rapidissima espansione del fenomeno, soprattutto nei paesi in cui l’intervento in agricoltura sociale ha chiari<br />
campi di applicazione. Quindi l’Olanda in primo luogo, il Belgio sta crescendo moltissimo, sono paesi dove<br />
l’agricoltore sa cos’è l’agricoltura sociale, ci sono delle norme che chiariscono il campo di azione – con tutti<br />
gli svantaggi e i vantaggi, che questo comporta –. Ci sono alcune attività in essere a livello europeo attorno<br />
all’agricoltura sociale, c’è una comunità di pratiche autonoma che si incontra all’incirca una volta ogni anno<br />
(con buonissime probabilità la prossima opportunità sarà Pisa nel corso del 2009), c’è una Cost Action 866,<br />
un’azione di cooperazione scientifica e tecnologica sull’argomento, intitolata Green Care, che opera per cercare<br />
di promuovere la ricerca in questo specifico campo, c’è il progetto So Far, cui facevo riferimento, il cui<br />
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