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L'altra agricoltura… - Inea

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un altro uomo di chiesa che contrasta laicamente, promuovendo ed utilizzando una legge dello Stato, il potere<br />

mafioso. Da una parte, quindi una strategia di contaminazione dal basso, endogena e partecipata; dall’altra,<br />

una strategia nettamente di contrasto al potere mafioso.<br />

Le due esperienze rappresentano all’interno della Calabria, dei tentativi di modernizzazione e di cambiamento,<br />

seppur non lineare, ma complesso e problematico.<br />

Io credo che il ruolo che stanno svolgendo le due cooperative nei rispettivi territori sia molto importante. Entrambe<br />

riescono comunque a svolgere un ruolo di forte contrasto alla mafia stessa, creando rete all’interno<br />

del territorio: legami tra cooperative diverse e anche tra settori diversi, ma anche legami all’interno del tessuto<br />

sociale che permette di contrastare le attività illegali.<br />

Non c’è dubbio che entrambe le cooperative svolgono un ruolo importante non solo dal punto di vista economico-produttivo<br />

in sé, creando opportunità sul mercato per i prodotti alimentari e opportunità occupazionali,<br />

ma soprattutto dal punto di vista delle capacità di creare collegamenti con il territorio e reti formali ed<br />

informali, capaci di rafforzare il contesto territoriale e contrastare così la criminalità organizzata.<br />

C’era molta diffidenza quando hanno iniziato la loro attività. C’è meno diffidenza oggi avendone visti i risultati.<br />

Ci diceva il presidente della Valle del Marro che uno degli aspetti più importanti è che molte persone,<br />

molti giovani si rivolgono alla cooperativa per cercare lavoro. Quando sono nate c’era molta diffidenza rispetto<br />

al territorio. Erano visti come un qualcosa che era impossibile da realizzare. Il lavoro eccezionale svolto<br />

dalle cooperative ha prodotto risultati non solo dal punto di vista economico, di competitività sul mercato,<br />

ma soprattutto dal punto di vista sociale e culturale. Inoltre, sono riusciti a connettersi con il territorio e a valorizzare<br />

questo legame.<br />

Uno dei metodi per uscire dalla dipendenza, dalla marginalità e creare sviluppo, inteso non come crescita economica,<br />

ma come processo sociale, è proprio la creazione di fiducia. Entrambe le cooperative all’interno del<br />

loro territorio, anche tramite il raggiungimento di risultati economici, stanno creando un tessuto sociale che<br />

ha fiducia nel futuro.<br />

Credo che aspetti importanti da sottolineare ed enfatizzare con forza siano il tema dello sviluppo inteso come<br />

processo, il tema del legame tra agricoltura, territorio e solidarietà, la creazione di reti sul territorio per<br />

rafforzare il tessuto sociale e creare condizioni favorevoli alla commercializzazione dei prodotti. Le due cooperative<br />

hanno creato canali di commercializzazione connettendosi all’esperienza di Cooperative esterne all’area<br />

(la Sant’Orsola del trentino) o utilizzando il marchio di Libera Terra. Successivamente entrambe stanno<br />

cercando di realizzare una propria autonomia in questa direzione, al fine di favorire la crescita del valore<br />

aggiunto sul territorio. La Valle del Bonamico punta sul recupero dei prodotti tipici locali e cerca di inserirsi<br />

in canali commerciali locali, laddove la Valle del Marro cerca contatti con altre imprese del territorio e con<br />

i GAS, il commercio equo e solidale, ecc.<br />

Credo che queste due esperienze rappresentino buoni esempi, buone prassi sia sul territorio sia per le politiche.<br />

Esse sono in grado di creare sviluppo, occupazione, economia, ma anche percorsi etici, solidali, legali<br />

all’interno di due territori a forte concentrazione mafiosa. Queste esperienze potrebbero essere, secondo<br />

me, esportate come modelli di riferimento anche in altre realtà (Campania, Puglia, Sicilia). Altro elemento im-<br />

RETELEADER 111

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