L'altra agricoltura… - Inea
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definizioni euristiche comporta la sottovalutazione di diversità importanti nel mondo contadino e, al tempo<br />
stesso, definizioni troppo selettive ed eurocentriche escludono enormi masse di lavoratori. Quando parliamo<br />
di contadini, noi ci riferiamo generalmente al nostro modello occidentale di contadino, al problema che il nostro<br />
mondo contadino sta vivendo a causa della drastica riduzione di unità lavorative e di attivi in agricoltura.<br />
Ma se guardiamo a quell’altro 80% della popolazione mondiale che consuma un 20% di risorse, (se guardiamo<br />
all’Africa o all’America Latina ecc.), l’universo contadino è enorme ed è alla base di una sussistenza<br />
precaria. Da un lato troviamo le trasformazioni indotte dalla globalizzazione e dal dominio di quelle che venivano<br />
definite da Van der Ploeg “reti imperiali”, in particolare nel settore dell’agro-alimentare (che è più un<br />
settore chimico di trasformazione che un settore agricolo), dall’altro, soprattutto per quanto riguarda i paesi<br />
occidentali, l’agricoltura contadina nelle sue dimensioni più piccole è messa in crisi da una regolazione<br />
normativa di ambito comunitario e nazionale che da un lato mira alla qualità, dall’altro spinge in maglie<br />
troppo pungenti l’universo contadino espropriandolo di alcuni aspetti, come la capacità di decidere sul destino<br />
dei propri prodotti, di decidere sulle proprie colture. Sempre restando su un terreno generale, affronto alcune<br />
questioni che riguardano la definizione di contadino, per capire se esiste una cultura contadina dal momento<br />
che, come abbiamo detto, due sono gli elementi che determinano una cultura e cioè: non solo i valori<br />
di riferimento, ma anche gli aspetti materiali e le relazioni sociali. L’oggetto e anche il mezzo del lavoro contadino<br />
è la terra. Partirei da una serie di definizioni di suolo che può essere distinto. Esiste un suolo come sistema<br />
pedologico, puramente fisico; esiste un suolo come sistema agronomico e questo ricorda le tecniche di<br />
intervento sul suolo, ed esiste un suolo agricolo. Il suolo agricolo è un sistema sociale. È definito da un sistema<br />
podologico, cumulativo, comprende il sistema agronomico, ma usa determinate relazioni sociali che incidono<br />
in maniera diretta sulla funzione e sulla riproduzione del suolo, ovvero su quella che si chiama fertilità<br />
del suolo. Non sto parlando di agronomia ma di sociologia, perché anche la fertilità è un prodotto sociale.<br />
C’è quella che chiamerei fertilità tattica e c’è la fertilità strategica. La fertilità tattica è quella che richiede<br />
al suolo il massimo possibile nel minor tempo possibile (questo è un concetto economico, il concetto di<br />
produttività). La definizione strategica è quella che mira soprattutto alla riproduzione, alla conservazione, alla<br />
trasmissione della fertilità. La modernizzazione dell’agricoltura, la meccanizzazione dell’agricoltura, la<br />
chimicizzazione, se così possiamo dire, rientra nel primo tipo di fertilità, fertilità tattica. Tant’è che il suolo ha<br />
perso ogni rapporto con la sua consistenza naturale e sociale, è divenuto un puro bene di mercato. Si può investire<br />
nel suolo finché rende, questo non da molto tempo, ma oggi in maniera assolutamente eclatante nell’ambito<br />
del mercato internazionale; spesso si trasferisce il capitale dalla terra in altre attività e da altre attività<br />
alla finanza. La grande azienda, l’azienda monoculturale e il comparto agroalimentare, hanno questo<br />
tipo di ottica, questo tipo di “cultura” della terra, propria di una struttura aziendale che non è quella contadina.<br />
È una struttura d’impresa che ha come finalità quella del profitto, una razionalità puramente economica,<br />
nel senso dell’economia di mercato. La fertilità implica un altro tipo di rapporti sociali. Implica la figura del<br />
contadino, dell’azienda familiare, indica un rapporto con il suolo, con la terra e con la fertilità inteso come<br />
patrimonio da conservare, trasmettere. Queste definizioni generali ci aiutano ad inquadrare quello che possiamo<br />
intendere per cultura contadina.<br />
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