L'altra agricoltura… - Inea
L'altra agricoltura… - Inea
L'altra agricoltura… - Inea
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
da frutto 2 volte l’anno), lo piantiamo a giugno-luglio, lo ombreggiamo e lo raffreddiamo con dei sistemi semplici,<br />
utilizzando acqua nebulizzante, in modo da creare all’interno delle serre le condizioni primaverili. Quando<br />
arriva l’autunno togliamo la nebulizzazione e l’ombreggiatura. Il lampone continua a crescere e a fiorire.<br />
La copertura delle serre da luogo ad un riscaldamento durante le ore diurne. Tenete presente che il lampone<br />
è una pianta alpina, quindi è favorita dalle escursioni termiche giorno-notte.<br />
Quando il lampone fiorisce (d’inverno e nel tardo autunno) e deve essere impollinato, noi lo facciamo impollinare<br />
dai bombi, che sono quelle api più grosse che riescono a camminare e a lavorare anche quando<br />
non c’è sole. Una volta impollinato, come qualunque organismo biologico, è difficile fermarlo, continua il<br />
suo ciclo e a Natale da il frutto. Questa è stata un’idea vincente che ci ha consentito di passare dal piccolo<br />
esperimento di 2 mila metri quadri, nel ’97, primo anno in cui abbiamo piantato i lamponi, ai 40 ettari attuali,<br />
che producono 2 mila quintali di lampone (il totale della produzione del 2006); Questo anno abbiamo<br />
prodotto di meno perché c’è stata una virosi, che né noi né gli esperti siamo riusciti a risolvere. Tutto<br />
ciò implica che c’è molto lavoro dietro la produzione di lamponi, e deve esserci qualcuno con un forte desiderio<br />
di andare a lavorare sotto le serre, a staccare i lamponi, metterli assieme per guadagnarsi la giornata.<br />
Questo desiderio c’è sul territorio, semplicemente ha bisogno di essere riscoperto e di avere la possibilità<br />
di emergere. Quindi noi, introducendo una cultura di pace, introduciamo una cultura di lavoro. Come<br />
diceva prima l’amico Antonio Napoli, il lavoro in agricoltura non è ambito, ma noi abbiamo cercato di<br />
invertire il trend del gradimento del lavoro agricolo, rivolgendoci alla famiglia contadina e ponendola come<br />
elemento di legame e di radicazione con la terra. Essa ci consente di creare un legame con i giovani.<br />
Anche il momento della raccolta è un momento importante, di gratificazione, di guadagno, ma anche di aggregazione.<br />
Quindi ciò che siamo riusciti a fare, attraverso un’idea imprenditoriale valida, offrendo il lampone in inverno,<br />
quando costa di più, quando vale di più, è coinvolgere intere famiglie. L’elemento importante, però, è che<br />
non si tratta di famiglie comuni, ma di nuclei di persone che spesso hanno contatti molto grandi con la malavita<br />
organizzata. Noi abbiamo dei ragazzi che lavorano con noi, che portano dei nomi conosciuti (Mirta,<br />
Mammoliti, Barbaro, etc.), che avevano i padri in carcere, e le mamme un giorno vennero da me e mi dissero:<br />
”Dottore, aiutate mio figlio affinché non prenda l’esempio di suo padre!” Si tratta quindi di figli di persone<br />
mafiose, che non hanno mai visto i padri, perché sono latitanti o in carcere. Questo è veramente un<br />
dramma, e da qui tutte queste persone cominciano a pensare alla pace. Abbiamo tra i nostri collaboratori, una<br />
persona che in precedenza era sorvegliato dai carabinieri, ora non lo è più, perché è riuscito a riscattare la<br />
propria reputazione. Ora ha una famiglia, lavora regolarmente, vive in pace.<br />
Quindi credere nelle idee e diffonderle è importante, ma, ancor di più lo è la fiducia. Ciò si ricollega alla reputazione.<br />
Bisogna avere una reputazione per avere successo, altrimenti le idee non ti bastano. Ci sono tanti<br />
predicatori, ma poche persone pratiche. Monsignor Bregantini perché è stato differente. Perché non è stato<br />
solo un predicatore, anzi forse ci sono predicatori migliori di lui, lui oltre a parlare, è stato accanto a chi<br />
ha agito, ha prodotto opere, e guardate che la compagnia delle opere non è soltanto una elaborazione di comunione<br />
e liberazione, ma le opere sono una maniera di pregare con le mani, che è forse la maniera più ge-<br />
RETELEADER 119