volume - Camera dei Deputati
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98<br />
Daniele Chinni<br />
tuale rinvio della Legge Alfano avrebbe potuto comportare uno scontro tra il Quirinale e<br />
i partiti di maggioranza, appena usciti vittoriosi dalla competizione elettorale, che, credo<br />
saggiamente, il Presidente Napolitano ha voluto evitare, ben sapendo che «la pubblica<br />
opinione e i media che valgono a formarla non valutano l’attività presidenziale alla stregua<br />
di regole giuridiche o di correttezza costituzionale, per verificare fino a quale punto<br />
il Presidente abbia adempiuto alle proprie funzioni, ma prendono immediatamente in<br />
considerazione il merito degli orientamenti e delle scelte imputabili al Capo dello Stato;<br />
ed anche le forze politiche organizzate tendono a giudicare di tale attività con un metro<br />
politicizzato, apprezzandola in vista <strong>dei</strong> loro contingenti obiettivi ed interessi» 15 .<br />
La delicatezza del momento politico-istituzionale è segnalata anche dalla circostanza<br />
per cui l’iter della Legge Alfano è corso su un binario parallelo a quello della legge di<br />
conversione del d.l. n. 92 del 2008, il c.d. decreto-sicurezza. Anzi, è stato giustamente<br />
affermato che la l. n. 24 del 2008 «è figlia immediata e diretta della presentazione<br />
dell’emendamento – c.d. blocca-processi – introdotto in sede di conversione in legge al<br />
testo» 16 del decreto di cui andiamo discorrendo, tanto che le vicende dell’emendamento<br />
de quo sono state poste «in immediata relazione con la legge in questione, a stare quantomeno<br />
ad esplicite dichiarazioni di autorevoli membri della maggioranza, secondo cui<br />
l’eventuale approvazione della norma che sospende i processi per le alte cariche dello<br />
Stato avrebbe reso “molto meno rigida la norma sulla sospensione <strong>dei</strong> processi contenuta<br />
nel decreto sicurezza”» 17 . A togliere ogni dubbio, caso mai ce ne fossero, ha pensato<br />
una missiva del Presidente del Consiglio Berlusconi al Presidente del Senato Schifani in<br />
cui si annunciava la volontà di proporre al «Consiglio <strong>dei</strong> Ministri di esprimere parere<br />
favorevole sull’emendamento in oggetto e di presentare un disegno di legge per evitare<br />
che si possa continuare ad utilizzare la giustizia contro chi è impegnato ai più alti livelli<br />
istituzionali nel servizio dello Stato» 18 . I fatti hanno finito per confermare questa chiave<br />
di lettura, tanto che si è autorevolmente affermato che «il legislatore italiano ha dunque<br />
scelto la strada peggiore, accettandola come un minor male rispetto alla minaccia della<br />
clausola blocca-processi per una moltitudine di procedimenti» 19 . Dinanzi ad un dilemma<br />
molto simile si trovava il Presidente della Repubblica: fermare la Legge Alfano, con<br />
la certezza che sarebbe stata approvata la legge di conversione con il testo originario<br />
dell’emendamento blocca-processi; oppure optare per il “male minore”, autorizzando e<br />
promulgando la legge sulla sospensione <strong>dei</strong> processi per le alte cariche, ben sapendo che<br />
ne sarebbe conseguita una profonda modifica del temuto emendamento al decretosicurezza.<br />
Certo, potrebbe dirsi che c’era un’altra strada ancora: rinviare entrambe le<br />
leggi alle Camere ex art. 74 Cost. Far ciò, tuttavia, non solo avrebbe con molta probabilità<br />
comportato la decadenza del c.d. decreto-sicurezza, con tutti i problemi a ciò connessi,<br />
in particolare perché si verteva in materia penale, ma avrebbe soprattutto determi-<br />
ma anche di apparire imparziale e anche il suo sapersi fare rispettare e apprezzare dal più ampio numero<br />
di cittadini risultano infatti assai utili al fine di esercitare poteri concepiti in termini di garanzia<br />
del sistema, ma che inevitabilmente vanno ad incidere sulle decisioni politiche prese dagli organi<br />
d’indirizzo».<br />
15 L. PALADIN, Presidente, cit., 242.<br />
16 P. CARNEVALE, La legge, cit., 774. nello stesso senso, in questo <strong>volume</strong>, G.M. SALERNO, M.C.<br />
GRISOLIA, N. LUPO.<br />
17<br />
Ancora P. CARNEVALE, La legge, cit., 774. Le parole tra virgolette sono dell’on. Pecorella, Adnkronos,<br />
26 giugno 2008.<br />
18<br />
La lettera, del 16 giugno 2008, può essere letta in http://www.governo.it.<br />
19<br />
L. ELIA, Sul c.d. Lodo Alfano, in http://www.associazione<strong>dei</strong>costituzionalisti.it.